ROMA Il fondo americano Cerberus spariglia i giochi nella partita Alitalia. Uscendo allo scoperto a tempo scaduto rispetto alle offerte al notaio Atlante entro lunedì 16 alle 18 - se sono arrivate 7 -, nelle ultime ore l'investitore americano avrebbe ribadito ai commissari Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari di essere interessato ad acquistare tutta la compagnia tricolore. E a farlo per una cifra tra i 100 e i 400 milioni di euro. Cerberus ha meglio precisato la sua proposta attraverso le colonne del Financial Times. Si tratta, secondo il giornale, di un'offerta complessiva, seria, concreta, ma che non ha rispettato i paletti del bando di gara con l'indicazione di un prezzo perché considerati «troppo restrittivi». Secondo Ft, il fondo Usa sarebbe disposto ad intervenire solo dopo una profonda ristrutturazione dei costi.
Una mossa a sorpresa che da un lato conferma l'appeal di Alitalia e che potrebbe, almeno in via teorica, fare da pungolo a Lufthansa ed EasyJet per alzare la posta. Cerberus ha come advisor l'avvocato Luigi Santa Maria di Milano, specializzato in operazioni di acquisizioni complesse. Il consulente milanese ha contatti frequenti i commissari.
LE ALLEANZE POSSIBILI
Del resto il fondo Usa, che finora si è distinto in Italia nelle operazioni sui crediti deteriorati, non esclude la possibilità di allearsi con qualche altro pretendente in corsa. Magari non solo con le due compagnie in lizza, ma anche con gli operatori che puntano all'handling. Anche perché essendo extra europeo non può rilevare più del 49% del capitale.
Da quello che risulta al Messaggero, le offerte dei tedeschi e della low cost britannica, sono state giudicate non proprio positivamente dai commissari. Se non altro perché entrambi prevedono lo «spezzatino», cioè l'acquisto di asset (aerei, dipendenti, slot) e, contestualmente, una profonda sforbiciata al personale.
Nel piano di Francoforte, mai presentato ufficialmente, c'è scritto nero su bianco che gli esuberi dovrebbero toccare quota 6 mila, mentre l'esborso complessivo per acquistare la parte volo si aggira intorno ai 500 milioni. Fuori del perimetro resterebbero la manutenzione, i lavoratori di terra e tutte le rotte improduttive, ovvero quelle a corto raggio. Sulla stessa linea EasyJet che è però alla ricerca di un vettore di lungo raggio per lanciare l'assalto all'Alitalia.
Come accennato, l'arrivo sulle scena del fondo americano potrebbe ridare slancio alla trattativa anche perché un investitore di questo tipo entra nelle operazioni per 3-5 anni dopodicchè ne esce con una plusvalenza, possibilmente cospicua.
E in effetti Cerberus punta all'intera compagnia a patto di rivedere tutti i contratti di lavoro. Ecco perché i nodi da sciogliere restano tanti. In via informale il fondo avrebbe spiegato ai commissari che sia manutenzione che handling verrebbero acquistati e poi essere ceduti in outsourcing. Cura dimagrante anche per l'area volo che sarebbe divisa in due, con i piloti e gli assistenti di volo del corto e medio raggio che dovrebbero accettare stipendi low cost. Propedeutici all'acquisto sarebbero poi i risparmi da realizzare sul fronte del leasing e delle forniture.
Un posizione quest'ultima comune anche a Lufthansa che ha ribadito proprio ieri l'interesse per una «nuova Alitalia», escludendo l'ipotesi di un'acquisizione della compagnia allo stato attuale. Rispetto ai tedeschi Cerberus sarebbe non solo disposto a investire fra 100 e 400 milioni di euro ma anche a coinvolgere il Governo, attraverso Cdp, nell'azionariato e i sindacati, con una sorta di «condivisione degli utili».
TEMPI LUNGHI
La trattativa si annuncia comunque lunga e complessa. Per l'handling ci sarebbero in campo Airport Handling, Airport Service e Alisud, gestore dei servizi di terra a Capodichino. Con i commissari che cercheranno di spuntare le condizioni migliori non solo sul fronte degli esuberi ma anche su quello delle strategie di sviluppo. L'allungamento dei tempi fino ad aprile e il prestito da 900 milioni consentono di lavorare in una situazione di relativa tranquillità. La parola d'ordine, da qui ad aprile sarà una sola: «Vogliamo vendere, non svendere», come ha detto il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio. In attesa di notizie ufficiali, i sindacati sono stati convocati per mercoledì al ministero del lavoro per l'avvio della nuova procedura di cigs. L'azienda prorogherà la cassa di ulteriori sei mesi fino al 30 aprile 2018, coinvolgendo 1.230 dipendenti di terra e 570 addetti al volo.