Senza l'opera di dragaggio, il porto di Ortona, e la Regione, perderanno un'importante occasione di sviluppo. Antonio Nervegna, esperto di portualità e logistica, lancia l'allarme: «La burocrazia, che sta causando il rallentamento del lavoro di dragaggio, può bloccare la rinascita di Ortona e della Regione». Nervegna con Euclide Di Pretoro, pionieri dell'alleanza del porto di Ortona con quello di Civitavecchia, sono stati di recente a Barcellona per presentare il progetto denominato Il nuovo corridoio mediterraneo. I due esperti sono stati ricevuti nella sede della generalità della Catalogna - departament de territori i sostenibilitat- direcció general de transports i mobilitat de Barcelona - dove hanno illustrato il progetto del corridoio intermodale, mare autostrada mare, una diramazione del corridoio mediterraneo da Barcellona (Catalogna) a Ploce (Croazia) attraverso le regioni di Lazio e Abruzzo. La diramazione ha il suo fulcro nella inclusione delle rotte marittime che uniscono i porti di Barcellona e Civitavecchia e, per la parte adriatica, i porti di Ortona e Ploce. Il tratto terrestre che connette le due rotte è quello che taglia trasversalmente Lazio e Abruzzo. Un'idea che ha trovato pieno sostegno da parte dei catalani. Ma non è tutto perché è notizia recente di un contatto tra il Centro agrolimentare di Roma e Nervegna tramite Confindustria. Il Centro agroalimentare, che è uno tra i maggiori protagonisti in Europa per la logistica integrata e il commercio all'ingrosso della filiera agroalimentare al cui interno operano 400 aziende, è interessata a questo nuovo asse. «Se però non si dragherà a breve - afferma Nervegna - rischiamo di perdere questa occasione. Il traffico portuale sta già aumentando - spiega Nervegna - capita sempre più spesso, di vedere navi alla fonda che aspettano di entrare in porto, ma sono navi che vengono non a pieno carico. Con il dragaggio invece le navi entrerebbero in tutta sicurezza a pieno carico a tutto vantaggio dell'economia». L'escavazione darebbe poi il là a tutta una serie di opere collaterali infrastrutturali prima fra tutte la bretella-porto autostrada, un cantiere aperto da anni in via di completamento a cui però mancherebbe un'ultima tranche di finanziamento per la sua conclusione. Se non si dragherà al più presto, il rischio è di essere tagliati fuori da un giro di affari fondamentale per lo sviluppo economico.