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Data: 27/10/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Centro turistico-caos: «Nomina di De Nardis non è legittima»

Per il Collegio dei revisori del Centro turistico del Gran Sasso la nomina di Domenico De Nardis quale commissario del Centro turistico del Gran Sasso non sarebbe legittima. Sulla questione è stata fatta piena luce in occasione della seduta della Commissione garanzia e controllo convocata dal presidente Americo Di Benedetto, proprio quest'ultimo aveva detto per primo che la nomina presentava profili di illegittimità in quanto la normativa rileva un profilo di incompatibilità. Tuttavia il caso De Nardis sembra rappresentare un peccato veniale rispetto al gran caos che sembra aver caratterizzato la gestione del Centro turistico di recente, così come si evince dalla relazione dei Revisori dei conti sul bilancio.
Tornando a De Nardis, lo stesso sindaco Biondi, presente alla seduta, ha ammesso tuttavia che di forzatura si è trattato, ma l'alternativa sarebbe stata quella di mettere in liquidazione la società. Il presidente Di Benedetto ha tuttavia espresso preoccupazione che gli atti di De Nardis possano essere nulli. Il Collegio nella relazione ha rilevato operazioni anomale fra cui prelievi fatti direttamente tramite Bancomat dal conto del Centro turistico del Gran Sasso. Ancora: il pagamento degli stipendi sarebbe stato effettuato utilizzando i fondi Cipe. Non risulta agli atti un conteggio sui chilometri dalla Funivia. Nutrito anche il capitolo delle consulenze e delle assunzioni stagionali: assunti 18 dipendenti per le strutture ricettive con una perdita di circa 150mila euro, al 31 marzo scorso, «senza un idoneo piano di fabbisogno», solo così il Comune avrebbe potuto autorizzare le assunzioni. Seguono 16 consulenze esterne con affidamento diretto per 160mila euro «senza preventiva procedura selettiva», in contrasto con gli indirizzi votati dal Consiglio comunale e non esisterebbero motivazioni di tali affidamenti. Il Collegio parla poi di cause legali intentate dai dipendenti per aver fatto loro svolgere mansioni differenti, con «un notevole aggravio delle spese legali a carico dell'azienda e pignoramenti sui conti della società partecipata». Per il Collegio il bilancio d'esercizio «non è conforme, non è veritiero e non è corretto», il valore del patrimonio netto è errato.
Nonostante la sonora bocciatura del documento contabile, alla fine i revisori danno parere favorevole al bilancio. Il consigliere comunale di L'Aquila Sicura, Angelo Mancini, partendo dalla nomina non prevista dalla legge di De Nardis ha aggiunto che «la stessa è il frutto del disaccordo della maggioranza sui criteri di nomina degli amministratori delle partecipate. Il regolamento- ha ricordato Mancini- è andato in Giunta per due volte e ritirato. Questa storia andrà avanti ancora per un bel po'. Il sindaco avrebbe dovuto porsi prima il problema, visto che oggi la Spa si ritrova con un commissario che non ha pieni poteri». Presente alla Commissione anche l'ex amministratore unico, Fulvio Giuliani, il quale ha spiegato la necessità di ricorrere ai fondi Cipe per pagare gli stipendi in quanto non c'era liquidità. «Non ci sono profili di illegittimità nell'utilizzo dei fondi per investimenti- ha precisato Americo Di Benedetto- semmai delle criticità. In ogni caso Giuliani ha fatto quanto poteva per risanare a situazione».

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