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Data: 27/10/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Cgil: «Le Asl sotto organico rischio per il personale precario». Il sindacato davanti alla Commissione consiliare: vanno riviste le linee guida della Regione. L'assessore alla sanità Silvio Paolucci «L'allarme della Cgil è destituito di ogni fondamento», dice Paolucci, che sottolinea invece il sostanziale accordo delle altre sigle sindacali.



Paolucci: «Allarme senza fondamento. Quote e riserve di legge per la stabilizzazione degli interni»

SANITÀ in Abruzzo
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di Antonio De FrenzawPESCARASecondo la Cgil Abruzzo nelle quattro Asl della regione mancano all'appello 2.083 lavoratori. La situazione più pesante, secondo il sindacato, si riscontrerebbe nella Asl Avezzano-Sulmona-L'Aquila dove mancherebbero 630 unità rispetto alle necessità della pianta organica; 627 in quella di Lanciano-Chieti-Vasto, 515 a Teramo e 311 a Pescara. I numeri sono stati dati ieri in Consiglio regionale durante l'audizione del sindacato in V commissione Affari sociali e Sanità. Per il sindacato erano presenti Francesco Marrelli , Anthony Pasqualone e Angela Ciccone della Fp-Cgil L'Aquila, Anna Rita Gabriele della Fp-Cgil-Medici e Carmine Ranieri, della Cgil Abruzzo. Le carenze di personale, ha sottolineato il sindacato, stanno comportando «sospensioni e accorpamenti di reparti, il mancato rispetto dei riposi obbligatori per il personale turnista, il mancato rispetto delle mansioni relative alla categoria professionale di appartenenza e il peggioramento degli standard qualitativi e quantitativi delle prestazioni».Preoccupazione è stata espressa anche per la stesura delle linee guida dell'assessorato, presentate mercoledì ai sindacati. «L'indirizzo assunto dalla Regione», ha commentato la Cgil, «potrebbe mettere a rischio il posto di centinaia di lavoratori precari attualmente in servizio nelle quattro Asl. Abbiamo ribadito che il principio di stabilizzazione deve essere quello di salvaguardare le professionalità acquisite negli anni di servizio prestati, così da valorizzare l'esperienza dei tanti lavoratori che in modo continuativo hanno prestato la loro opera nel sistema sanitario regionale, garantendo l'erogazione dei servizi essenziali».
Contesta i dati e tranquillizza sulla stabilizzazione dei precari l'assessore alla sanità Silvio Paolucci che per lunedì ha convocato il tavolo tecnico con Asl e sindacati proprio sul tema del personale.«L'allarme della Cgil è destituito di ogni fondamento», dice l'assessore, che sottolinea invece il sostanziale accordo delle altre sigle sindacali. «Le linee guida sono fatte per stabilizzare e per riconoscere a chi ha avuto all'interno delle Asl un lungo percorso professionale da precario tutte le riserve di legge consentire per garantire al massimo il maggior numero di stabilizzazioni. Un unico punto di distinzione riguarda la stabilizzazione per la cosiddetta procedura concorsuale. Secondo la Cgil è sufficiente il titolo e un colloquio, secondo altri ci vuole una selezione pubblica. Ma se questo è il punto non si può dire che sono a rischio centinaia di posti di lavoro. Adesso si farà un tavolo tecnico, anche con i sindacati, dove alla fine, a maggioranza, si prenderà una decisione tutti insieme. Se invece non si sarà in grado di farlo, si chiederà un parere alla Funzione pubblica».Nelle linee guida della Regione per la stabilizzazione del personale si parla di una riserva del 50% (il massimo consentito dalla legge) per gli interni, e il massimo di garanzie normative per stabilizzare chi vanta oggi un percorso di vita e di lavoro nelle Asl abruzzesi. Di più non si potrà fare, secondo Paolucci, per non mettere i concorsi a rischio ricorsi. Naturalmente tutto è sottoposto alla compatibilità finanziaria. «La cosa più importante», sottolinea l'assessore «è avere alla fine una graduatoria che possa permettere di stabilizzare il personale nel corso del tempo». La preoccupazione della Cgil, in particolare per la situazione della Asl dell'Aquila viene raccolta da due esponenti della maggioranza, il presidente del Consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio e il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, che chiedono alla Regione «di effettuare una valutazione dell'effettivo fabbisogno di personale necessario alla Asl 1 perché il servizio ai cittadini sia reso con qualità ed efficienza, e perché il personale sanitario che ne è responsabile sia nelle condizioni di lavorare al meglio». Una ricognizione, aggiungono i due esponenti politici, che «deve essere premessa a una variazione della spesa della programmazione 2018/2020, tale da porre rimedio alle carenze di personale messe in risalto dai sindacati, anche attingendo ai fondi nazionali».

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