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Data: 27/10/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Vertenze in Abruzzo (3) - Hatria, dopo un mese si torna al lavoro. Sciopero sospeso per l'apertura dell'azienda ad eventuali ripescaggi tra i 55 licenziati. Giovedì si riprende a trattare

TERAMO All'Hatria di Sant'Atto oggi si torna al lavoro dopo un mese di sciopero. L'astensione dal lavoro, rinnovata di settimana in settimana da quando l'azienda che produce sanitari in ceramica ha annunciato 55 licenziamenti, è stata sospesa. Il sia pur tenue spiraglio che si è aperto mercoledì nell'incontro al ministero dello Sviluppo economico, quando l'azienda si è detta disponibile a "ripescare" qualcuno dei licenziati, ha spinto i lavoratori, riuniti nell'ennesima assemblea, a dare anch'essi un segnale positivo, pur mantenendo lo stato di agitazione e dando ai sindacati un pacchetto di 24 ore di sciopero da utilizzare in base a come evolverà la vertenza.Oggi torneranno al lavoro solo alcuni dipendenti, quelli incaricati di riavviare i macchinari. La produzione dovrebbe riprendere a pieno regime martedì, poi giovedì ci sarà un nuovo incontro sindacati-azienda. I lavoratori nell'assemblea di ieri, dopo aver apprezzato il tentativo del Mise di congelare i licenziamenti «hanno espresso condanna», si legge in una nota dei sindacati, «per il comportamento di chiusura da parte dell'azienda giudicando troppo generico l'impegno assunto dalla direzione Hatria a valutare percorsi di recupero parziale dell'esubero. Tuttavia», continua la nota, «i lavoratori hanno espresso la necessità di non vanificare il tentativo di mediazione assunto dal ministero dello Sviluppo Economico e di esplorare tutte le possibilità per il recupero di postazioni di lavoro attraverso criteri trasparenti e conformi alle normative vigenti».Una cosa è certa, la vertenza ormai non riguarda più il destino dei 55 (che hanno tutti già ricevuto le lettere di licenziamento) ma il futuro dell'intera azienda. «I lavoratori», si legge ancora nella nota sindacale, «chiedono con forza il monitoraggio costante da parte delle istituzioni della vertenza Hatria a partire dalla richiesta di chiarimenti sul piano industriale di rilancio». Il percorso avviato dai sindacati prevede, dopo l'incontro di giovedì prossimo, una verifica sugli eventuali "ripescaggi" di cui parla l'azienda, fissata al 10 novembre. «Pensiamo di riavviare anche il confronto con le istituzioni locali», dicono Giampiero Dozzi della Cgil e Serafino Masci della Cisl, «perché sulla vicenda Hatria non deve calare di nuovo il silenzio. Finora si è fatto di tutto per evitare o ridurre i licenziamenti, ora le strategie diventano diverse, perché non c'è chiarezza sulla prospettiva: non si ristruttura un'azienda solo tagliando. Serve un costante monitoraggio», concludono i sindacalisti, «e va capito fino in fondo com'è avvenuta la cessione dal gruppo Marazzi al fondo Cobe Capital».

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