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Pescara, 24/07/2024
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Data: 27/10/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Show sul treno dopo l'irruzione in questura

Negli ultimi tre giorni ha seminato il panico ovunque. Ha iniziato dalla questura, dove martedì alle 11 ha fatto irruzione, dopo aver scavalcato una recinzione. Con non poca difficoltà, i poliziotti del corpo di guardia sono riusciti a bloccarlo. Urlava e un po' in italiano e un po' in arabo diceva che stava fuggendo da una aggressione, in realtà inesistente. Ben Achour Rached, tunisino, era completamente fuori di sé. Dopo essere stato identificato, è stato denunciato per ingresso abusivo in una struttura militare e resistenza a pubblico ufficiale. Ma non aveva ancora dato il peggio di sé.
IL PANICO Il giorno dopo, mercoledì, si è infilato su un treno in partenza da Chieti e diretto nell'Aquilano, terrorizzando passeggeri e personale. Un vero far west. Alla fine è stato fermato e arrestato dagli agenti della Polfer, diretti da Davide Zaccone, a loro volta aggrediti violentemente. Rinchiuso nel carcere di Sulmona, ieri mattina ha preso a pugni un assistente capo di polizia penitenziaria, mandandolo in ospedale, i prognosi riservata. Il tunisino scatenato, 32 anni, è senza permesso di soggiorno ed ha piccoli precedenti. Inizialmente il timore è che potesse essere legato a qualche cellula terroristica, ma si è subito appurato che si tratta di un balordo completamente fuori di testa e comunque pericoloso. Proprio per questo, tempo fa, la questura aquilana gli ha respinto la richiesta di rinnovo del permesso di soggiorno. Dopo l'irruzione di martedì negli uffici di via Pesaro, gli erano stati concessi 10 giorni per lasciare il territorio italiano. Lui, invece, è salito su un treno, trasformando il viaggio di molti in un incubo. Alla richiesta del biglietto da parte di un controllore ha iniziato ad andare in escandescenza. Ma l'apice l'ha raggiunto quando ha visto arrivare un poliziotto e una poliziotta della Polfer. Anziché calmarsi, si è scaraventato contro la donna, aggredendola. Immediatamente il collega, anche per paura che potesse afferrarle la pistola, gli sé lanciato contro e ne è nata una violenta colluttazione, durante la quale è riuscito bloccarlo e ammanettarlo. Il tutto è avvenuto poco prima della stazione di Sulmona. «Portato in carcere - come riferisce Mauro Nardella, segretario generale territoriale Uil PA Polizia penitenziaria ha sferrato due violenti pugni e senza alcun tipo di preavviso ad un assistente capo». Il tunisino resta ora in carcere in attesa di essere espatriato coattivamente.


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