VASTO «È un lotta continua, quotidiana. Un comportamento che non dovrebbe essere più tollerato e che purtroppo provoca disagi e danni ai viaggiatori e ai lavoratori pendolari che arrivano sul posto di lavoro in ritardo». Andrea Bischia, ex consigliere comunale di Vasto che ogni giorno prende il treno regionale Termoli-Pescara per lavoro, invita le autorità preposte a risolvere un problema imbarazzante che sta alimentando la rabbia dei lavoratori locali. Molti (non tutti) immigrati pretendono di viaggiare gratis e alla richiesta del pagamento del biglietto rispondono in malo modo e si rifiutano di scendere dal convoglio. «È così», conferma Bischia. «Gli immigrati non vogliono pagare il biglietto e assumono atteggiamenti spesso odiosi oltre che dannosi per chi come me sale sul treno per raggiungere il posto di lavoro e non può arrivare in ritardo. Il regionale Termoli-Pescara è costretto a fermate prolungate a causa del mancato pagamento del biglietto da parte degli immigrati che pretendono di viaggiare gratis e non vogliono scendere. Un atteggiamento che fa arrabbiare i viaggiatori che rispettano le regole e la legge e oltretutto devono assistere alla violenza verbale, e a volte anche fisica, di queste persone». La denuncia di Bischia è solo l'ultima in ordine di tempo. La settimana scorsa una giornalista è stata testimone dell'aggressione al capotreno da parte di 20 immigrati che ritenevano un loro diritto viaggiare gratis. «Questo comportamento inevitabilmente aumenta i problemi di convivenza», sottolinea Bischia. «È possibile che il ministero dei Trasporti non si renda conto che sulla questione vanno prese adeguate misure?», chiede un gruppo di viaggiatori che invita Trenitalia a imitare la Sangritana che a vigilare sulla sicurezza dei passeggeri su treni e autobus ha chiamato le guardie giurate della società Aquila. La loro presenza previene anche episodi di aggressività o inciviltà che potrebbero mettere a rischio l'incolumità dei passeggeri.