PESCARA Circa 2,9 miliardi di euro, tra risorse nazionali ed europee, da investire nel triennio 2018-2020, a fronte di un disavanzo accertato pari a 737.919.593 euro. Tra luci e ombre, ecco il Documento economico finanziario della Regione (Defr) approvato dalla giunta D’Alfonso. In una congiuntura economica che mostra piccoli passi avanti, con un livello occupazionale che alla data del 30 giugno era a quota 485mila (25mila in più rispetto al 2014) ma ancora sotto la soglia psicologica delle 500mila unità pre crisi del 2008, la Regione fa gli straordinari per mettere in chiaro i conti e lanciare qualche segnale di fiducia. Per l’assessore al Bilancio, Silvio Paolucci il risultato più importante portato a casa è quello della dilazione del debito, che il ministero dell’Economia ha consentito alla Regione di spalmare in 20 anni: «Questo consentirà di liberare 25milioni l’anno a vantaggio di imprese e famiglie, con l’impegno chiesto dal ministero di incrementare del 2% l’anno gli investimenti a partire dal 2018». Per l’assessore un fatto epocale: «Che ci consente di aumentare notevolmente gli impegni di spesa». Tornando ai numeri, nel Defr si confermano gli strumenti di programmazione e di sviluppo, come il Masterplan, a cui si affianca il Piano straordinario di politiche attive del lavoro, un’altra misura in chiave anti crisi che potrà contare su risorse per 32milioni di euro, aggiuntive rispetto a quelle del Por Fse. Un’altra eccezionale opportunità, sottolineata da Paolucci, arriva dalle Zone economiche speciali introdotte dal Decreto per il Mezzogiorno. Si tratta di misure riservare alle zone portuali delle aree più svantaggiare per attrarre investimenti attraverso sgravi e incentivi fiscali. Nel Defr si indicano anche le priorità del territorio regionale per i prossimi tre anni, a partire dalla messa in sicurezza delle scuole. Paolucci sottolinea, tra l’altro, l’importanza dell’uscita dal commissariamento della sanità e i risultati molto positivi certificati sui Lea (livelli minimi di assistenza).