PESCARA Vigili non solo in divisa, ma anche in borghese, in sella a moto civetta, pronti a far accostare, e a multare, l'automobilista colto alla guida con il telefonino in una mano. Dopo le 1.127 multe elevate dall'inizio dell'anno proprio per guida con telefono cellulare, la polizia municipale si prepara a rincarare la dose, sotto la spinta dell'assessore Gianni Teodoro. Che nelle settimane scorse ha dato chiaro mandato al comandate Carlo Maggitti «di incidere ulteriormente» su questo aspetto. «È necessario», dice subito l'assessore. «Non a caso lo stesso legislatore ha voluto inasprire la sanzione amministrativa inserendo addirittura la sospensione della patente proprio in seguito ai numerosi incidenti in Italia. La nostra è una forma di prevenzione per evitare che il cittadino faccia male a se stesso e agli altri». Il prezzo, per educare gli automobilisti, è di cinque punti decurtati dalla patente (sospesa da uno a tre mesi se si commette la stessa violazione nell'arco di due anni), e una multa di 161 euro che scendono a 112 euro se saldata entro cinque giorni. «Oggi può apparire una cosa antipatica essere multati per il cellulare», riprende l'assessore, «ma domani lo stesso cittadino multato capirà l'importanza e il valore di quello che hanno fatto i vigili. Anche se magari c'è chi si chiede perché con tutti i problemi che ci sono bisogna, ci andiamo a occupare dei cellulari. Perché anche di questo dobbiamo occuparci. È essenziale».Il problema non è solo la telefonata fatta mentre si guida, tenendo con una mano l'apparecchio attaccato all'orecchio. Il problema, secondo quanto emerge dalla casistica degli incidenti - tamponamenti e investimenti - è che l'automobilista mentre è alla guida spesso usa i social e "chatta" su whatsapp abbassando di continuo lo sguardo. «Per spiegare quanto sia pericoloso», spiega il maggiore Paolo Costantini, responsabile del Nucleo operativo sicurezza stradale, «basta ricordare che a 50 chilometri orari si percorrono in auto 15 metri al secondo. Solo questo fa capire la cifra del rischio che si corre alzando e abbassando di continuo lo sguardo per scrivere un messaggio o anche solo per comporre un numero di telefono. Purtroppo ormai è diventato un fenomeno, e va ridotto assolutamente. Come fu fatto venti anni fa», ricorda Costantini, «con le campagne per l'uso delle cinture di sicurezza e dei caschi. Un'azione mirata e duratura, come stiamo facendo ora». Tanto più che, allora come adesso, l'assessore alla Polizia municipale era proprio Gianni Teodoro. «Era tra il 1999 e il 2000», dice, «e mi ricordo perfettamente la campagna di sensibilizzazione molto forte che facemmo per educare i cittadini a indossare le cinture di sicurezza in macchina e i caschi in moto. Ecco, anche stavolta ci stiamo mettendo la stessa determinazione. I cittadini devono capire che in macchina si può parlare al telefono solo con il bluetooth, ormai quasi tutte le macchine ce l'hanno. E chi non ce l'ha faccia come me: quando mi arriva una telefonata, se sto guidando non rispondo. Oppure mi accosto dove posso. E poi rispondo». Nell'ultimo mese sono stati oltre 250 gli automobilisti multati in città per i telefonini. Una media di circa otto pescaresi al giorno che con l'arrivo dei vigili motociclisti in borghese potrebbero lievitare ulteriormente.«Sappiamo benissimo», riprende il maggiore Costantini, «che quando si vede un vigile in divisa mentre si sta guidando con il telefonino sull'orecchio, non si fa altro che abbassare il telefono sulle gambe per pochi secondi per poi riprendere la conversazione appena superata la pattuglia. Ecco, i vigili in borghese, in sella alle moto riusciranno a evitare proprio questo espediente, agevolati nell'affiancare il veicolo e a farlo fermare in sicurezza». Quanto ai multati: inutile giustificarsi. «Per evitare la multa bisognerebbe dimostrare lo stato di necessità per cui non si poteva recedere dal telefonare», spiega l'ufficiale, «ma già se la chiamata è stata fatta, e non ricevuta, lo stato di necessità viene ritenuto relativo». Per non sbagliare, il maggiore dà un solo consiglio: «Quando si guida, vanno tenute entrambe le mani sul volante».