ROMA Il verdetto è atteso per questa settimana. Sul tavolo dei ministri Carlo Calenda e Graziano Delrio arriverà una prima valutazione delle offerte vincolanti presentate da Lufthansa e EasyJet il 17 ottobre scorso. E le pagelle stilate dai commissari guidati da Luigi Gubitosi non sono affatto soddisfacenti. Anzi. Le due compagnie, che ovviamente non hanno scoperto tutte le carte, hanno avanzato proposte ritenute deludenti. Non solo perché entrambi puntano sullo spezzatino, condizione che non piace al governo, ma anche perché sono sovrapponibili sia sul fronte dei tagli dei costi che su quello, ben più rilevante, degli esuberi. Per questo l'apparizione sulla scena del fondo Cerberus, pur fuori tempo massimo rispetto al bando di gara, fa piacere contribuendo a rimescolare le carte e a ipotizzare nuove alleanze. Delresto, Delrio e Calenda hanno fatto capire più volte negli incontri riservati che per dare un futuro all'ex vettore tricolore sarebbe preferibile una compagnia aerea e non un fondo speculativo. Ma che è anche accettabile un matrimonio a tempo finalizzato al rilancio.
LE POSIZIONI
Quanto al fondo Usa, anche se in via informale ha fatto trapelare che è pronto a sborsare 400 milioni per rilevare tutta la compagnia. Non solo. Si dice anche favorevole a far restare nel capitale lo Stato, attraverso la Cdp, e a coinvolgere i dipendenti nella gestione e nella suddivisione degli utili. Suggestioni o no, i commissari attendono le carte. Perché dagli States è arrivato il messaggio che l'investitore americano vuole fare presto, sfruttando l'amministrazione straordinaria per accelerare la sforbiciata ai costi per leasing, forniture, servizi. I commissari sanno poi bene che nonostante l'offerta sia complessiva è molto probabile, anzi certo, che handling e manutenzione saranno ceduti in una fase successiva, visto che Cerberus è un fondo speculativo e mira a fare profitti spacchettando gli asset Alitalia. Sul punto non ci sarebbero problemi considerando il fatto che almeno per l'handling ci sono tre contendenti in campo (Airport Handling, Airport Service e Alisud). Il nodo centrale resta quello occupazionale e del futuro del core business della compagnia tricolore.
Per questo i commissari potrebbero valutare favorevolmente una alleanza tra Lufthansa e Cerberus in grado di minimizzare - è questa la conditio sine qua non - i tagli ai posti di lavoro. Si partirebbe dunque dal piano di Francoforte che prevede una sforbiciata di 5 mila unità, tutti ovviamente nell'area volo (che conta 8.400 mila dipendenti) con la flotta ridotta a non più di 80 aerei su 123. Tutto da scrivere invece il destino del settore di terra e manutenzione.
Il passaporto del Fondo impone di fatto una partnership, tanto meglio con un operatore tradizionale considerato affidabile dai commissari. Da Francoforte ovviamente non danno numeri né confermano l'ipotesi, ma contatti con l'altra sponda dell'Oceano sarebbero già stati avviati. Di certo sia i tedeschi che gli americani hanno prospettato ai commissari una dura cura dimagrante sugli stipendi di piloti e hostess, scindendo il lungo raggio dal medio e corto, a cui dovrebbero essere applicati i contratti delle low cost. Insomma, la trattativa sarà lunga e difficile. Ma con 900 milioni di prestito ponte, il carburante per continuare a volare e negoziare non manca.