PESCARA Il Rosatellum mette sotto pressione il Pd abruzzese. Le sfide dirette nei collegi uninominali della Camera vedrebbe il partito di Matteo Renzi e del governatore Luciano D'Alfonso perdente per 5 a zero a vantaggio del Movimento 5 Stelle (che si aggiudicherebbe 3 seggi) e del centrodestra (al quale andrebbero 2 seggi). È questa la simulazione dell'istituto Ipsos di Nando Pagnoncelli pubblicata ieri dal Corriere della sera, basata sulle intenzioni di voto degli Italiani (il Nord andrebbe al centrodestra, il centro al ticket Pd+Ap, il sud al Movimento 5 Stelle). Nel Pd abruzzese la simulazione di Pagnoncelli non viene sottovalutata, ma, dice al Centro un autorevole esponente del partito regionale, «il sondaggio è stato fatto sul voto di opinione, al netto dei nomi e cognomi di chi poi effettivamente sarà il candidato in lista. Come Pd abbiamo un radicamento molto più forte sui territori rispetto a M5s e lì siamo convinti che riusciremo a fare la differenza e a recuperare rispetto al sondaggio Ipsos che è, ripeto, un sondaggio d'opinione». Altro elemento, nota l'esponente Pd, è la circostanza che il sondaggio «è stato fatto sui numeri dell'alleanza Pd-Alternativa popolare, cioè Alfano. «Mentre stiamo lavorando per una coalizione la più ampia possibile, dalla lista Bonino ai Verdi, all'Italia dei Valori, a Campo progressista di Pisapia...». Diverso è il discorso sul voto proporzionale. In Abruzzo sono in ballo nove seggi alla Camera e 5 al Senato. Il Pd conta di ottenere due seggi sicuri e un terzo contendibile in base a una proiezione che lo vedrebbe al 25% (nel 2013 con Bersani il Pd in Abruzzo ha totalizzato il 22,59%). I 5 Stelle ne avrebbero tre sicuri e un quarto probabile, il Centrodestra almeno uno sicuro. È per questo che oggi la partita dentro ai partiti è quella per la posizione di capolista in un collegio proporzionale, dove è maggiore, se non sicura per i partiti più grandi, la probabilità di ottenere un eletto. Mentre la sfida all'uninominale contiene rischi che sarebbe bene non correre, come insegnano alcuni precedenti. Nel Pd, e non solo nel Pd, si muovono per avere un posto da capolista al proporzionale praticamente tutti i parlamentari uscenti (particolarmente affollato è il collegio di Pescara). In pole la senatrice aquilana Stefania Pezzopane e il deputato di Popoli Antonio Castricone, mentre il consigliere regionale Camillo D'Alessandro punta certamente a uno dei due collegi di Chieti. Quanto al presidente della Regione, la sensazione prevalente nel partito è che D'Alfonso deciderà di restare in Regione per ricandidarsi nel 2019.