PESCARA Assume i contorni di una polemica che non sarà facile arginare lo storno dei fondi previsti dal Masterplan per la bonifica dei siti industriali inquinati di Bussi a favore della manutenzione della rete stradale provinciale. Al capo della segreteria del governatore D’Alfonso, Enzo Del Vecchio, che dopo la denuncia del consigliere di Forza Italia Mauro Febbo parla di operazione condotta «alla luce del sole dando ripetuta comunicazione rispetto allo switch dei fondi per Bussi. Le risorse prima destinate a questo scopo possono essere utilizzate per altre finalità» risponde indirettamente, con un post su Facebook, la ex direttrice generale della Regione Abruzzo Cristina Gerardis, oggi a capo dell’ufficio legislativo del ministero dell’Agricoltura. «Spero che questa decisione non pregiudichi gli interventi di competenza degli enti, che non sono certo azzerati dalla presenza in conferenza dei servizi dell’attuale proprietario della discarica abusiva Tremonti. Ricordo infatti - prosegue Gerardis, che nel processo Bussi ha rappresentato la parte civile in veste di avvocato dello Stato - che il sito ricomprende aree pubbliche, sulle quali certamente il privato non interverrà e che soprattutto a quelle erano destinate le risorse. Mi risulta inoltre che il progetto del privato sia ancora al vaglio del ministero dell’Ambiente e che qualitativamente e quantitativamente abbia suscitato delle perplessità, soprattutto se confrontato con i dati allarmanti acquisiti nel processo penale». Cristina Gerardis allude alle motivazioni dello storno dei fondi pubblici per Bussi, che secondo la Regione sarebbero soppiantati dall’intervento di Edison. Anche Febbo, tirato in ballo da Del Vecchio, torna sull’argomento dichiarando che la replica della segreteria di D’Alfonso «non chiarisce come nella delibera non si dice a che titolo vengono sottratti quei fondi, non fa cenno ad alcun documento o atto amministrativo che autorizzi e giustifichi la sottrazione, non fa riferimento ad alcuna comunicazione avuta né tantomeno nota inviata al ministero dell’Ambiente».