L’urgenza dei fondali del porto nuovamente insabbiati è stata affrontata e momentaneamente risolta. Con una procedura d’urgenza straordinaria la Regione ha recuperato 100mila euro che con i 200mila messi a disposizione del Provveditorato opere pubbliche consentiranno di far ripartire il dragaggio del porto canale già da questa mattina. L’importo servirà anche per svuotare le vasche provvisorie di categoria D ed E dove sono depositati i cinquemila metri cubi di fanghi già raccolti e da smaltire e, in questo modo, di recuperare in quelle stesse vasche lo spazio dove raccogliere i fanghi del nuovo dragaggio. È questa in sintesi la soluzione trovata ieri mattina nella riunione d’urgenza convocata dal presidente della regione Luciano D’Alfonso dopo l’ordinanza con cui la Capitaneria avvertiva dei rischi per la navigazione all’interno del porto canale a causa dei fondali nuovamente insabbiati. E dopo le sollecitazioni della marineria a trovare soluzioni immediate. All’incontro erano presenti oltre a D’Alfonso, il suo segretario particolare Enzo Del Vecchio, il comandante della Capitaneria Enrico Moretti, il presidente dell’autorità di Sistema portuale di Ancona Rodolfo Giampieri, l’ingegner Enrico Bentivoglio progettista del Provveditorato opere pubbliche, Franco Gerardini dirigente della Regione Abruzzo per la gestione rifiuti, Francesco Chiavaroli direttore dell’Arta e i rappresentanti della marineria Massimo Camplone, Sabatino Palestino, Lucio Di Giovanni, Guerino D’Antonio, Mario Camplone e Francesco Scordella. Nel corso della riunione, sempre in merito ai problemi legati all’insabbiamento dei fondali che fino a ieri raggiungevano profondità non superiori ai due metri e trenta, si è fatto il punto su un progetto già cantierato e assegnato, quello relativo alla realizzazione della soffolata, la barriera perpendicolare al molo nord che dovrebbe consentire di bloccare le sabbie che arrivano da nord e che sono quelle che ostruiscono poi il canale. Il progetto che prevede anche una quota di ulteriore dragaggio e che contribuirebbe non poco a rallentare l’insabbiamento, fatica però a partire perchè, come si è detto ieri in riunione, alla ditta manca ancora il certificato antimafia per il quale sin da oggi saranno sollecitati gli istituti competenti. Sono poi riemersi, inevitabili, i problemi legati alla pesca. I marittimi presenti hanno chiesto a D’Alfonso un confronto con le regioni Marche e Molise per fare un programma di pesca che tuteli le specie ittiche e nello stesso tempo salvaguardi le imprese. Già da ieri sera, comunque, scortati precauzionalmente dalle motovedetta della Capitaneria, i pescherecci sono potuti uscire in mare. Come chiesto e ottenuto, l’escavo dei fanghi comincerà proprio dall’imbocco del porto e già al rientro non dovrebbero esserci più problemi.