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Data: 31/10/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Mazzette: in manette capo cantoniere

La minaccia era chiara, se non pagate la vostra pratica non andrà a buon fine. E' finito agli arresti domiciliari un funzionario e referente per il territorio della provincia di Teramo dell'Anas con compiti di vigilanza anche sulla Ss 16. Ad avere il coraggio di denunciarlo è stato un imprenditore al quale da tempo il capo cantoniere sorvegliante dell'Anas chiedeva soldi extra in cambio del buon fine delle pratiche che venivano regolarmente pagate all'Anas in base ad al tariffario ufficiale. Si parla di richieste di qualche centinaio di euro che hanno portato gli uomini della Tenenza della Guardia di Finanza di Nereto, coordinati dal sostituto procuratore Luca Sciarretta, a richiedere la misura degli arresti domiciliari accordata dal gip Roberto Veneziano. Dalle intercettazioni, infatti, gli inquirenti sono arrivati a scoprire altri due imprenditori che dal 2016, ossia da quando sono state avviate le indagini, pagavano l'indagato. Il sospetto adesso sempre più fondato è che ci possano essere in provincia e non solo, visto l'esteso territorio sul quale aveva competenza il capo cantoniere sorvegliante dell'Anas, molti altri imprenditori che nel corso degli anni abbiano dovuto pagare soldi extra per ottenere licenze loro dovute. In questo caso, infatti, gli inquirenti si augurano che nel caso in cui ci fossero altre presunte vittime, si facciano avanti per denunciare l'uomo e far cadere il muro di omertà che in tutto questo tempo lo ha protetto. L'accusa ora nei suoi confronti è di concussione perché in quanto incaricato di un pubblico servizio avrebbe abusato dei suoi poteri, costringendo i tre imprenditori a dargli i soldi con la promessa che gli avrebbe fatto andare a buon fine la pratica, nonostante loro pagavano regolarmente l'Anas per la licenza richiesta. Secondo il regolamento dell'Anas, tra i ruoli del capo cantoniere sorvegliante c'è proprio quello di richiedere a chi esegue un'opera gli atti relativi e svolgere i compiti tecnici ed amministrativi riguardanti concessioni e licenze affidategli dagli uffici compartimentali. Ed è proprio di questi fondamentali ruoli che abusava il funzionario ora indagato. Sono stati gli altri due imprenditori a confermare le dichiarazioni del collega. Inoltre è stato emesso anche un decreto di sequestro preventivo per 950 euro nei confronti del funzionario Anas che sarebbe, secondo l'accusa, il profitto in denaro.

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