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Pescara, 24/07/2024
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Data: 31/10/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Ipotesi D'Amico alla guida della Nuova Pescara

Per i più convinti sostenitori è un appuntamento al quale sarà impossibile mancare. Gli scettici parlano di passo azzardato. L'avvicinarsi della scadenza del primo gennaio 2019 accende il dibattito politico sulla fusione di Pescara, Montesilvano e Spoltore nella Nuova Pescara, fissata per quella data. L'argomento è stato affrontato ieri dal comitato cittadino del Pd coordinato da Moreno Di Pietrantonio: «Il referendum popolare ha segnato la rotta, la fusione si farà perché la maggioranza dei cittadini si è espressa a favore - ha spiegato proprio Di Pietrantonio -, il punto è stabilire in che modo procedere, motivo per il quale abbiamo voluto avviare da oggi un confronto nel partito. Questa può essere un'esperienza pilota a livello nazionale - ha aggiunto - a patto che si lavori bene».
Il governatore Luciano D'Alfonso è intervenuto per illustrare a grandi linee il contenuto della legge regionale sull'istituzione della Nuova Pescara, testo che a breve sarà portato in consiglio regionale. Convincere la platea tocca a lui che strada facendo ha cambiato posizione sul tema, passando dall'iniziale scetticismo a un convinto sostegno della grande alleanza a capo della quale, sussurra qualcuno, vedrebbe il professor Luciano D'Amico, rettore di Teramo, del quale è pronto a lanciare la candidatura. Il tempo dirà se si tratta di una boutade o se l'ipotesi è fondata.
CHI DICE NO Il compito per D'Alfonso non s'annuncia facile: ieri il sindaco di Spoltore, Luciano Di Lorito, ha ribadito con una lunga nota la sua contrarietà alla fusione, sollevando interrogativi condivisi a Montesilvano. «E' questa la strada più conveniente per i Comuni coinvolti?» ha chiesto. «Gran parte dei risparmi stimati sono i 5 milioni di euro legati al costo del personale: si tratta dunque di un risparmio virtuale di lunghissimo periodo, visto che la creazione di un nuovo Comune dal primo gennaio 2019 non comporterà il licenziamento dei dipendenti di due Comuni su tre». Ed ancora: «Con la fusione il Comune di Pescara non supererà i 250mila abitanti, quindi la popolazione dei tre territori dovrà coprire i costi dei servizi pubblici e delle opere con gli stessi trasferimenti che oggi spettano al Comune più grande, ovvero Pescara, e rischiamo di perdere almeno in parte i trasferimenti di Montesilvano e Spoltore, circa 6 milioni nell'ultimo anno». Di Lorito si dice scettico anche sul premio del governo, spalmato in dieci anni, ai Comuni che si fondono. E considera «falsa» la presunta perdita di 48 milioni per i ritardi della fusione dal settembre 2014 a oggi. In base alle norme, «in dieci anni avremo al massimo un bonus di 20 milioni» ribatte Di Lorito che chiude ricordando che «il Comune di Pescara è in predissesto: mi chiedo se sia opportuno, eticamente e politicamente, imporre ai cittadini di Montesilvano e Spoltore il riequilibrio di un bilancio dal quale non hanno mai ricevuto servizi».


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