Iscriviti OnLine
 

Pescara, 24/11/2024
Visitatore n. 740.942



Data: 31/10/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Bonus 80 euro più ampio, salvato l'aumento per 300 mila statali

ROMA Per il governo era diventato una specie di rebus: come fare in modo che l'aumento di 85 euro lordi mensili promesso ai dipendenti statali dal 2018, non facesse perdere a un certo numero di loro il bonus netto da 80 euro al mese del governo Renzi. Un cortocircuito che si era creato proprio per le modalità di funzionamento del bonus da 80 euro. Chi guadagna fino a 24 mila euro lo incassa pieno, poi decresce fino ad azzerarsi a 26 mila euro. Insomma, se un dipendente dello Stato sta a ridosso di queste soglie, l'aumento di 85 euro lordi avrebbe rischiato di far ridimensionare, o addirittura perdere, gli 80 euro netti. La soluzione è arrivata con la legge di Bilancio. Il governo ha deciso di provare a percorrere la strada più semplice possibile per risolvere il problema. La decisione è stata quella di alzare le soglie massime del bonus Renzi, da 24 mila euro a 24.600 euro, e da 26 mila euro a 26.600 euro.
IL MECCANISMO
Nella pratica il funzionamento del meccanismo è abbastanza lineare. Per garantire agli statali gli aumenti medi di 85 euro al mese la legge di Bilancio stanzia 1,65 miliardi aggiuntivi che porta la dote complessiva a decorrere dal 2018 a 2,85 miliardi. Come si legge nella relazione tecnica che accompagna il testo finale del provvedimento, queste risorse garantiranno incrementi retributivi del 3,48%. Per fare un esempio, chi è poco sotto la soglia dei 24 mila euro, diciamo a 23.500 euro, riceverà un aumento di circa 62,9 euro lordi mensili. Che moltiplicati per 13 mensilità, fanno 817,8 euro. Il reddito lordo annuo, dunque, salirebbe a circa 24.300 euro, una somma che rientra pienamente nella nuova soglia dei 24.600 euro che permette di incassare gli 80 euro del bonus Renzi senza nessuna penalizzazione. Lo stesso ragionamento vale per chi si ritrova a ridosso dei 26 mila euro, ora portati a 26.600 euro. Secondo la relazione tecnica della manovra, questo allargamento della platea del bonus da 80 euro, dovrebbe avere un costo di circa 210 milioni. La Ragioneria generale dello Stato, però, non dà molte altre indicazioni. Secondo fonti vicine al dossier, la misura dovrebbe permettere salvare il bonus a quasi tutti i 300 mila statali che l'Aran, l'Agenzia che siede al tavolo della trattativa con i sindacati, aveva calcolato avrebbero potuto perdere gli 80 euro a causa dell'aumento contrattuale da 85 euro lordi. Sempre secondo i conti fatti dall'Aran, per indennizzare questa platea di statali, sarebbero stati necessari circa 125 milioni di euro. La norma inserita nella manovra, tuttavia, non riguarda soltanto i dipendenti pubblici. Si applica anche ai privati. E del resto non poteva essere altrimenti, si sarebbe rischiata l'incostituzionalità. Significa che nei settori in cui si sono rinnovati i contratti privati, un certo numero di persone che hanno perso il bonus a causa degli incrementi contrattuali, potranno riaverlo. Di quanti lavoratori si tratti, al momento, non è dato saperlo. Ma in quella fascia ci sarebbero tra i 700 e gli 800 mila lavoratori, che lascia aperto qualche dubbio sulle stime di copertura inserite in manovra.

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it