ROMA L'ultima manovra della legislatura, la prima del governo guidato da Paolo Gentiloni, ha finalmente assunto la sua forma definitiva. Ci sono voluti quasi dieci giorni in più rispetto alla scadenza prevista dalla legge che ne imporrebbe la trasmissione alle Camere entro il 20 ottobre. Ma si trattava e si tratta dell'ultimo treno della legislatura e in molti hanno provato ad attaccarci un vagone. Alla fine ne è uscito un testo di 120 articoli, ai quali va poi aggiunto anche il decreto fiscale già in discussione al Senato. Molte le conferme rispetto alle attese della vigilia e qualche novità di rilievo. Dopo un tira e molla, è entrata nel provvedimento l'estensione della cedolare secca al 10% per gli affitti a canone concordato. La misura resterà in vigore per altri due anni. Un compromesso tra chi chiedeva la stabilizzazione definitiva del provvedimento e chi, invece, avrebbe voluto tagliare dal testo la norma. L'altra novità è il ritorno degli sconti fiscali sugli abbonamenti per i mezzi di trasporto pubblico. Il testo finale della Legge di Bilancio prevede detrazioni fino a 250 euro per le spese d'abbonamento di trasporti locali, regionali e interregionali. Tra le novità anche l'agevolazione per gli accordi di rimborso di questi abbonamenti da parte dei datori di lavoro per i propri dipendenti e per i loro familiari - una sorta di «bonus bus-treno» - che non entrano a far parte del reddito da lavoro tassato. Nutrito anche il pacchetto sulla cultura. Nell'ambito dello spettacolo, l'Iva per i concerti sarà agevolata al 10%, come per gli spettacoli teatrali. Arrivano poi 290 milioni di euro annui per prorogare al 2018 e al 2019 la card da 500 euro per i giovani, residenti in Italia, che compiono diciotto anni. Confermato anche per il 2018 lo stop all'aumento delle tasse locali. Un interessante conteggio, poi, lo ha fatto la Uil. I lavoratori in cassa integrazione che trovano un nuovo lavoro a tempo indeterminato prima del termine del periodo di cassa potranno avere fino a 14.000 euro di vantaggio. Frutto della manovra che prevede per il lavoratore che lascia la cigs per un nuovo lavoro la possibilità di ottenere il 50% dell'importo di cassa rimanente.