La speranza sulla quale riponevano lavoratori e sindacati era che il settore, nell'ambito della timida ripresa economica in corso soprattutto grazie alla chimica, potesse fare da traino al rilancio del territorio. Al momento invece rimane vana. Il settore dell'autotrasporto e della logistica continua a fare i conti con difficoltà evidenti, legati a salari ma non solo, tanto da aver spinto decine di lavoratori ternani a scendere in strada, ieri mattina, per chiedere l'attenzione delle aziende e delle loro associazioni di rappresentanza. Il corteo - organizzato dalla Filt Cgil nell'ambito dello sciopero nazionale di tre giorni del comparto promosso a livello nazionale - si è mosso nella zona industriale di Sabbione per poi percorrere strada delle Campore e concludersi allo svincolo della superstrada, incrocio in cui per alcuni minuti è stato disposto dai manifestanti un blocco stradale. «Non è stata scelta a caso Terni per svolgere questa manifestazione, visto che alcune aziende del territorio hanno fatto pressione sui lavoratori affinché rinunciassero allo sciopero in corso da tre giorni per chiedere il rinnovo del contratto nazionale, scaduto da 22 mesi» ha spiegato durante il corteo Alessandro Rampiconi, responsabile del settore per la Filt Cgil. La protesta è dunque partita da questioni nazionali - come cancellazione della 14esima, riduzione delle giornate di riposo, stop degli scatti di anzianità, dimezzamento di indennità di trasferta, permessi e festività - ma si è andata a combinare con problematiche specificatamente locali. Negli ultimi anni, attraverso il ricorso alla cassa integrazione, i lavoratori del settore hanno perso infatti molte ore di lavoro, vedendo così ridimensionata notevolmente tutta la contrattazione di secondo livello (che rappresenta quasi la metà della busta paga), con una perdita del salario accessorio fino al 30%. «A Terni quello dei trasporti e della logistica potrebbe essere un settore perno per uscire dalla crisi, invece non ci si sta investendo. La situazione continua ad essere drammatica» ha detto ancora Rampiconi. Ed infatti la risposta alla protesta è stata massiccia, con punte del 100% di adesione alla Fratelli Mori, alla Pasquinelli, alla Spediumbria e al gruppo Nizzi. A causa dello sciopero anche l'Ast, per mancanza di rottame e materie prime, ha dovuto fermare la produzione, che riprenderà lunedì alle 6. Le rsu dell'acciaieria hanno chiesto e ottenuto che tutti i lavoratori interessati abbiano comunque la possibilità di svolgere i propri turni.