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Pescara, 24/07/2024
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Data: 01/11/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Stop ai precari della sanità in Abruzzo

PESCARA Dal primo gennaio partiranno i concorsi per le nuove assunzioni e saranno avviate le procedure per la stabilizzazione del personale precario delle Asl. Dopo un po' di tensione, ecco l'accordo tra la Regione e i sindacati. «Un'intesa - spiega l'assessore Silvio Paolucci - che mira a salvaguardare soprattutto le professionalità acquisite in anni di lavoro dai lavoratori precari». Per chi ha già espletato i concorsi, la stabilizzazione avverrà direttamente. Ed è questo uno dei nodi sui quali la Cgil aveva dato battaglia. Per gli altri saranno banditi i concorsi, con una riserva del 50% destinata ai precari e la restante quota agli esterni. «Un risultato fondamentale - commenta l'assessore - frutto dell'impegno delle organizzazioni sindacali che hanno condiviso l'importante percorso della giunta regionale». Paolucci sottolinea poi le ricadute positive che le nuove assunzioni avranno anche sulla qualità dei servizi al cittadino. «Le procedure selettive - è l'altra precisazione - consentiranno di redigere graduatorie per tutte le specializzazioni, cui attingere anche per future immissioni in ruolo».
Ma ieri in consiglio regionale è tornato lo scontro per la vicenda delle guardie mediche: l'indennità di rischio da restituire alla Regione (circa 70.000 euro a testa per ogni medico di guardia) dopo il richiamo arrivato dalla Corte dei conti sull'accordo integrativo (4 euro l'ora) stipulato nel 2006 con la giunta Del Turco. Questione che non interessa solo l'Abruzzo, ma che altre Regioni avrebbero affrontato senza chiedere indietro le ingenti somme già versate. Ieri durante i lavori dell'Emiciclo, a L'Aquila, si è presentata una delegazione dei medici di guardia, mentre il consigliere regionale del M5S, Domenico Pettinari era impegnato a leggere l'interrogazione con cui si chiede la revoca della delibera di luglio: «Ma la giunta - commenta l'esponente dei 5 stelle - non ha avuto il coraggio di prendere questo impegno». Lo stesso D'Alfonso, sempre secondo la cronaca della giornata fatta da Pettinari, avrebbe inseguito la delegazione dei medici di guardia mentre questi ultimi lasciavano l'aula per protesta, per poi abbandonare la discussione dopo essersi trovato in «evidente difficoltà».
Diverso il resoconto di Mauro Febbo (Fi): «Anche se in ritardo, registro finalmente come il presidente D'Alfonso abbia preso formalmente impegno ad affrontare nelle sedi opportune la grave situazione delle indennità di rischio tagliate ai dottori delle guardie mediche». Una decisione che Febbo ricorda di avere subito «denunciato pubblicamente». Adesso, secondo il consigliere di opposizioni, è però venuto il momento di passare ai fatti con azioni concrete per riparare a una norma che in Abruzzo sarebbe stata interpretata in maniera diversa rispetto a quanto fatto da altre Regioni. Paolucci spiega dal canto suo che le strade percorribili al momento sono due: una norma nazionale per il pregresso e un accordo integrativo al quale si starebbe già lavorando con i sindacati, ma avverte: «La propaganda elettorale di Pettinari è gravissima, perché illude decine di medici ignorando un'istruttoria già compiuta e due pareri dell'avvocatura regionale e dell'Ufficio legale. Pareri che solo una sentenza potrebbe invertire».

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