La barriera soffolta e il taglio della diga foranea potrebbero essere realtà entro la primavera 2018 se il cronoprogramma ipotizzato dalla Regione sul porto filerà secondo le previsioni. A fare il punto della situazione è stato Enzo Del Vecchio, capo della Segreteria politica del governatore D'Alfonso, in replica alle critiche espresse ieri da Forza Italia sulle condizioni del porto. Condizioni che sono agli occhi di tutti: non più tardi di tre giorni fa il peschereccio Sharon è rimasto incagliato e altri due hanno avuto difficoltà di manovra. Messo alle strette, il comandante della Capitaneria Enrico Moretti ha diramato un'ordinanza restrittiva per la navigabilità nello scalo. Emergenza parzialmente risolta ieri con la draga della ditta Nicolaj, che ieri ha aperto un varco di cui i pescherecci hanno subito approfittato per uscire in mare.
Ma ora si cambia passo, assicura la Regione. Mercoledì prossimo si firma il contratto con la Mac Costruzioni di Resana, impresa incaricata di realizzare la barriera soffolta, scrive Del Vecchio. Quanto al taglio della diga foranea, a giorni l'impresa Rcm Costruzioni di Sarno prenderà possesso delle aree per avviare i lavori. Intanto vanno avanti le procedure progettuali per la costruzione dei moli, ormai nella fase conclusiva: la Regione prevede di appaltare i lavori nel 2018. Questo significa che in primavera l'apertura della diga e la costruzione della soffolta sarebbero cosa fatta. E con i moli, a seguire, il progetto del nuovo porto sarebbe completato.
«Tutte opere che hanno avuto dalla Regione Abruzzo la copertura finanziaria immediatamente disponibile» ha proseguito Del Vecchio evidenziando «l'impegno del presidente Luciano D'Alfonso a recuperare eventuali necessità economiche per completare una infrastruttura essenziale per l'economia abruzzese, al pari di altre opere che attendevano interessamento della politica da decenni». Obiettivi, sottinteso, mai raggiunti quando a governare era il centrodestra.
Ma in porto c'è un'altra spina da estirpare ed è quella relativa allo svuotamento della vasca di colmata. A Riccardo Padovano, consigliere comunale delegato ai problemi del mare, preoccupato ieri per l'indisponibilità di aree di stoccaggio per consentire un nuovo dragaggio, risponde ancora Del Vecchio: «I fanghi sottoposti a caratterizzazione non verranno rimossi dalla vasca finché non risulteranno idonei ad essere trasferiti». Gli ultimi scavati, come anticipato dal Messaggero, finiranno in discarica. Anche per evitare che inquinino quelli già accumulati in vasca di colmata.