«Lo scenario di una grande città metropolitana che dovrebbe nascere dalla confluenza, in un unico organismo, delle città di Montesilvano, Pescara e Spoltore, non è qualcosa che considero irrealizzabile. Sono dell'idea che il ricorso, anche d'imperio, a una forma di governo sovralocale possa avere senso se i singoli Comuni sono incapaci di gestire il proprio territorio. Non mi sembra questo il caso». Anche il sindaco di Montesilvano Francesco Maragno interviene nel dibattito sulla costituzione della Nuova Pescara. E il suo è un no ben motivato. «Modalità di governo - spiega -, regole di funzionamento di apparati amministrativi che la storia ha plasmato in maniera difforme gli uni dagli altri, incidendo anche profondamente nella cultura della popolazione locale, non possono essere oggetto di un'algida decisione a tavolino. La predisposizione di un documento legislativo da parte del governatore è sicuramente condivisibile. Ciò che però, francamente, mi lascia perplesso è il non essere stato mai invitato, insieme ai miei colleghi, a confrontare le idee su questo importante passo. Vorrei che fosse chiaro che ho un profondo rispetto del voto espresso dalla popolazione di Montesilvano, Pescara e Spoltore a favore di una Nuova Pescara, e come Sindaco della terza città d'Abruzzo non è certo mia intenzione ostacolare una volontà sovrana. Sono però fermamente convinto che la formazione di un governo metropolitano è un atto formale che porta dietro di sé anche una serie di conseguenze sostanziali. La realizzazione repentina di Nuova Pescara correrebbe il rischio di illudere la popolazione, inducendola a pensare che, come per miracolo, all'indomani della fusione, la macchina amministrativa di questo grande organismo inizierà a funzionare meglio. Gradualità è invece la mia risposta a questo scenario di fusione. È da tempo che propongo di condividere tutti i servizi da subito, al fine di dare il tempo alla macchina amministrativa di riorganizzarsi, di percepire gli effettivi vantaggi economici, di raccogliere gli umori dei cittadini. Ciò che renderà davvero grande la Nuova Pescara non sarà il vestito giuridico, ma la capacità di programmazione e di attrazione delle risorse necessarie per far ripartire l'economia locale, valorizzare il territorio ed erogare servizi di qualità».