Iscriviti OnLine
 

Pescara, 24/11/2024
Visitatore n. 740.942



Data: 03/11/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Età pensionabile, il confronto è aperto. Il governo offre ai sindacati di discutere alcune correzioni, ma esclude un rinvio dell’aumento a 67 anni nel 2019

Non un rinvio ma un confronto in tempi stretti sul nodo pensioni. Il governo apre alla possibilità di correggere il meccanismo di calcolo che porta ad adeguare l'età di uscita all'aspettativa di vita e di escludere dallo scatto a quota 67 anni nel 2019 alcune categorie di lavoratori, impegnati nelle mansioni più gravose. Il tutto sarà discusso al tavolo con le parti sociali, che partirà già lunedì prossimo e verificato in un vertice fissato per il 13 novembre. Il principio dell'automatismo però non si tocca. Questo l'esito dell'incontro a Palazzo Chigi tra il premier Paolo Gentiloni ed i ministri del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti, dell'Economia Pier Carlo Padoan e della Pubblica amministrazione Marianna Madia ed i sindacati. Cgil Cisl e Uil dicono sì al confronto ma esigendo risposte concrete, forti dell'appoggio del Parlamento. Già al Senato sono stati presentati emendamenti al decreto fiscale da molti partiti, compreso il Pd, per rinviare la decisione sullo scatto. Il presidente del Consiglio si fa carico della questione, si ragiona in ambienti della maggioranza, avviando una delicata mediazione con i sindacati. Non recede dall'obiettivo primario, volendo evitare il rinvio dell'innalzamento dell'età pensionabile, ma apre al confronto per cercare una «sintesi mediana» che non arrechi danno ai conti del Paese. Una operazione che, tra l'altro, porta l'Esecutivo a recuperare la relazione con il sindacato. Un rilancio politico i cui effetti saranno da valutare ma che ha consentito l'apertura del dialogo. Entro fine anno è atteso il decreto direttoriale (Lavoro-Mef) che certifica l'innalzamento di cinque mesi dell'età pensionabile da 66 anni e 7 mesi a 67 anni nel 2019 per tutti. «Il rinvio non credo sia la strada. Ci può costare in Ue», ha detto Gentiloni ai sindacati. «I principi generali della norma restano validi. Il Parlamento è sovrano, ma non escludiamo si possa correggere qualcosa al tavolo con le parti sociali.». La tenuta dei conti e del sistema previdenziale è stata rimarcata anche da Padoan: «Abbiamo concordato che al tavolo tecnico si consideri la possibilità di modificare e migliorare i meccanismi che attualmente determinano la cadenza di adeguamento dell'età pensionabile», sotto «il vincolo che eventuali modifiche non intacchino la sostenibilità del sistema previdenziale, che è un pilastro fondamentale della sostenibilità finanziaria del Paese ». E al tavolo si esaminerà «la possibilità di estendere le categorie assoggettate ai lavori gravosi » per «vedere di staccarle dal meccanismo di aumento automatico », che come principio «resta confermato».

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it