Da ieri Francesco Provolo non è più il prefetto di Pescara. Andrà a Roma a svolgere le funzioni di direttore dell'Ufficio centrale ispettivo presso il Dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile. Al suo posto arriva Gerardina Basilicata, che nello stesso Dipartimento ha svolto l'incarico di direttore centrale per gli Affari generali. Lo ha deliberato, su proposta del ministro dell'Interno Marco Minniti, il Consiglio dei Ministri in un giro di valzer che in totale ieri ha riguardato 24 nomine. Lo spostamento di Provolo in realtà era nell'aria già da un po', sulla scia emotiva della tragedia dell'hotel Rigopiano. Era arrivato a Pescara nel gennaio 2016 dalla prefettura di Rovigo, poi un periodo di assenza legato a motivi di salute e quindi la tragedia della valanga con 29 morti. Disastro che per l'opinione pubblica e in particolare per i familiari delle vittime poteva e doveva essere evitato. Da lì è stato un continuo di accuse continue e malumori sino a ieri pomeriggio, con la polemica sollevata da Matrone - uno dei superstiti della valanga - contro la segnalazione che Provolo ha inviato al procuratore Massimiliano Serpi in relazione all'incursione che Matrone ha effettuato il 19 ottobre, quando si ritrovò faccia a faccia con la funzionaria che al telefono - appena crollato l'hotel - non credette alle richieste d'auto di Quintino Marcella. Ma per la Prefettura si sarebbe trattato di un atto dovuto, una segnalazione dell'episodio senza alcuna volontà di denunciare o creare problemi a Matrone. Ad alimentare le tensioni anche le reiterate richieste di chiarimento di Alessio Feniello, padre di Stefano - ragazzo dato inizialmente per vivo da rappresentanti della prefettura e poi trovato senza vita -, episodi che la dicono lunga sul clima esasperato che ormai si respirava a Palazzo dei Marmi. Clima che tuttavia, si è tenuto a precisare, non avrebbe nulla a che vedere con il trasferimento di Provolo deciso ieri e neppure con la tragedia di Rigopiano, al di là di pensieri maligni ovvero umani.
LADY DI FERRO Ed ora, dopo l'esperienza di Provolo ormai sulla via della pensione, nel capoluogo adriatico è pronta ad insediarsi Gerardina Basilicata, una vera lady di ferro, la Thatcher della Prefettura come in tanti la descrivono. Classe 1955, è originaria di Santa Maria a Vico in provincia di Caserta. È stata prefetto di Savona e ha ricoperto anche l'incarico di capo gabinetto della Prefettura di Napoli. Ha una lunga esperienza in materia di gestione di enti locali dell'area casertana sciolti per infiltrazioni malavitose. Ha guidato commissioni a Casal Di Principe, San Felice a Cancello, Lusciano, Carinaro, Mondragone, Santa Maria Capua Vetere. Nel suo curriculum vanta anche esperienze nel settore per la programmazione e lo sviluppo del mezzogiorno attraverso i fondi comunitari e nel settore della protezione civile. E' inoltre Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana e Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana.