PESCARA L'aspetto più singolare è che per distribuire questi 23milioni di finanziamenti europei sulle quattro città capoluogo, si è dovuto avviare un vero combattimento (espressione cara a Luciano D'Alfonso) con le municipalità. «Non è stato facile - spiega il governatore - soprattutto tra le mura dell'Aquila e di Chieti: sembrava quasi che ci fosse il rifiuto ad accettare opere che venivano calate dall'alto». Così sarebbe stato anche a Teramo, mentre tutto è filato liscio a Pescara. Questo perché le risorse del Por-Fesr 2014-2020, di cui beneficeranno le grandi città abruzzesi, sono legate a un documento di programmazione che definisce strategie e interventi precisi di utilizzo delle risorse. Insomma, non puoi fare ciò che credi con quei soldi, anche se il piano prevede un cofinanziamento di almeno il 20% da parte di ciascun Comune che ha portato a quasi 30milioni di euro la somma complessiva da investire in funzione dello sviluppo e della qualità della vita.
Al centro di tutto c'è la grande questione della mobilità e degli spazi per accogliere gli spostamenti. Quindi: trasporto pubblico sostenibile, parcheggi, piste ciclabili, centraline elettriche e tanto altro. Ecco come sono state distribuite le risorse: Pescara (6.900.000 euro), Chieti (6.210.000), L'Aquila (5.290.000), Teramo (4.600.000). La compartecipazione di ciascun Comune ha fatto lievitare il totale dei fondi da investire a 29.772.651, anche qui con una differenza tra le quattro municipalità: L'Aquila, Chieti e Teramo si sono tenute dentro la soglia minima del 20% imposta dal Programma operativo europeo, Pescara è andata oltre, fino al 28,48%, garantendo un cofinanziamento pari a 2.747.651 euro. Con le risorse assegnate alle città capoluogo saranno acquistate 133 antenne wi-fi e sensori di rilevamento dell'inquinamento atmosferico; 33 bus elettrici per favorire la riduzione dell'emissione di carbonio. Saranno realizzati 60 km di percorsi Tpl intelligenti e acquistate 60 colonnine per la ricarica di veicoli elettrici. Previsti anche interventi mirati alla tutela dei poli di attrazione culturali e ambientali.
A Pescara è prevista la realizzazione della pista ciclabile nella pineta dannunziana, all'Aquila la ristrutturazione dell'ex Zecca. A Chieti sarà invece recuperato l'ex mercato ittico, mentre a Teramo si è puntato sulla riqualificazione dell'ex mercato del centro storico. Una parte dei bus elettrici (forse 7 o 10) dovrebbe essere destinata a prendere il posto della filovia sul tracciato della strada parco, tra Pescara e Montesilvano. D'Alfonso definisce il nuovo Programma operativo regionale «una misura al servizio delle città, che con le risorse a disposizione non avrebbero mai potuto farcela, da sole, ad affrontare la grande questione della mobilità». Ma si è anche soffermato sulle misure del passato che avrebbero generato (sono ancora parole del governatore) «precarietà illuminante». Il riferimento è alla nota vicenda Arit, l'Agenzia regionale per l'informatica e la telematica, al centro dall'avventuroso progetto del fascicolo sanitario elettronico rimasto un fantasma per anni: «Andate a vedere - ha sottolineato D'Alfonso con un altro gioco di parole - cosa sono stati in passato i progetti di aritiana memoria».
Adesso la palla passa ai Comuni: «Dovranno lavorare sodo - è stato il monito - per produrre rendicontazioni tempestive e imprimere velocità all'azione amministrativa». Il rischio è infatti quello di vedere sfumare i finanziamenti europei destinati allo sviluppo del territorio e a migliorare la qualità della vita nei centri urbani.