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Pescara, 24/11/2024
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Data: 04/11/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Crisi in Comune - I dissidenti saranno in aula. Il bilancio può passare. Brucchi ritrova i numeri necessari per votarlo ma resta comunque a rischio

TERAMO Il voto sul bilancio di previsione resta incerto, ma il prossimo consiglio comunale non andrà a vuoto. Dopo le defezioni di giovedì che hanno fatto mancare il numero legale, dissidenti ed ex della maggioranza martedì prossimo si presenteranno in aula. Ci saranno, insomma, i 17 presenti necessari per avviare il confronto sul documento contabile e arrivare al voto definitivo. Per la sopravvivenza politica del sindaco Maurizio Brucchi e della sua amministrazione si tratterà di un passo in avanti rispetto alla seduta saltata due giorni fa, ma l'esito non è affatto scontato. Permangono, infatti, forti criticità da parte dei sei consiglieri che giovedì sono risultati assenti.
I DISSIDENTI. Per i fuoriusciti da "Futuro in" Alfredo Caccioni e Vincenzo Falasca le difficoltà registrate nell'ultimo periodo non dipendono dal loro atteggiamento ma dalla crisi che attraversa il centrodestra. «Il sindaco è stato lasciato solo dai leader della coalizione», affermano, «e qualcuno (il riferimento sembra a Paolo Gatti, ndr) ha già deciso che, dopo l'approvazione del bilancio, l'amministrazione sarebbe comunque caduta». Le assenze di giovedì sono state dunque «un segnale forte, non un atto da irresponsabili». I dissidenti sono molto scettici sui contenuti del bilancio ma sarebbero pronti a votarlo o comunque a garantire il numero legale nella prossima seduta a una condizione. «La consiliatura deve arrivare a scadenza naturale nel 2019», chiarisce Caccioni. Il sindaco, nei colloqui dei giorni scorsi con i dissidenti, ha garantito che l'amministrazione resterà in sella per il prossimo anno e mezzo, ma le voci di una sfiducia a orologeria che la maggioranza farebbe detonare a bilancio approvato indeboliscono questo impegno. «Non c'è alcuna certezza», fa notare Caccioni, «e adesso non possiamo diventare determinanti noi, dopo essere stati ignorati ed emarginati su tutte le scelte più importanti». I due ex di "Futuro in" saranno in aula ma non sciolgono le riserve sulla votazione del bilancio. «Deve venire fuori la verità vera», insiste Falasca, «accusare noi di far saltare l'amministrazione è strumentale». Secondo lui la crisi va risolta tra le forze di centrodestra, comprese quelle che hanno lasciato la coalizione a sostegno di Brucchi.
FDI-AN E CENTRISTI. Raimondo Micheli di Fratelli d'Italia-Alleanza nazionale, però, non ci pensa nemmeno a fare da stampella all'amministrazione. «E' la maggioranza che deve assicurare il numero legale per aprire il consiglio e noi non ne facciamo parte da tempo», osserva, «la responsabilità è di chi fino a ieri ha firmato documenti politico-programmatici». Il consigliere di Fdi-An martedì sarà comunque in aula. «Il bilancio non è esaltante», conclude, «ma valuterò il provvedimento come ho sempre fatto finora». Anche i due di "Al centro per Teramo" Angelo Puglia e Guido Campana saranno presenti, se la maggioranza riuscirà a far aprire la seduta. I consiglieri della lista civica che fa capo a Mauro Di Dalmazio restano comunque molto critici sul bilancio. «Si poteva fare molto di più per il risanamento dei conti», sottolinea Puglia, «e comunque approvare un documento fondamentale in 15 sarebbe un pessimo segnale». A detta del capogruppo di "Al centro per Teramo" il provvedimento andrà sostenuto anche dopo l'approvazione e «senza maggioranza non andrà da nessuna parte».
FUTURO IN. La situazione creata dalla seduta andata a vuoto giovedì è stata analizzata in una riunione, nella serata di ieri, tra gruppo consiliare e assessori di "Futuro in". In particolare è stato evidenziato l'arretramento della maggioranza rispetto ai numeri della vigilia. L'assenza di Domenico Sbraccia di "Insieme per Te", sebbene in parte motivata da impegni personali e dalla volontà di non approfittare del gettone di presenza, ha di fatto ridotto da 16 a 15 la schiera dei consiglieri fedeli al sindaco. Far quadrare i conti politici per il varo del bilancio, insomma, sarà ancora più complicato. "Futuro In", dunque, starebbe valutando l'ipotesi di formalizzare una richiesta di dimissioni al sindaco subito dopo il varo del bilancio

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