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Data: 05/11/2017
Testata giornalistica: Rassegna.it
Governo-sindacati. Pensioni, un confronto con tempi strettissimi

Il tavolo tecnico al via il 6 novembre si concluderà il 13. Intervista al segretario confederale Cgil Roberto Ghiselli: “Nella legge di bilancio nessuna risposta sulla fase 2. Senza le condizioni per una soluzione positiva, rilanceremo la mobilitazione”

C'è stato bisogno di un chiarimento a suon di lettere e contro-lettere sull'ordine del giorno del tavolo tecnico tra governo e sindacati sulle pensioni. La prima convocazione di Palazzo Chigi è arrivata per lunedì 6 novembre alle ore 12 con un solo punto all'ordine del giorno, che però non è piaciuto a Cgil, Cisl e Uil: “Adeguamento dell'età pensionabile e aspettativa di vita per alcune occupazioni”. “Abbiamo risposto subito – spiega il segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli interpellato da Rassegna – precisando che, come avevamo concordato, si deve affrontare tutto il meccanismo dell'adeguamento e non solo la platea, quindi un tema generale che riguarda tutti i lavoratori. E si devono affrontare anche i nodi non risolti, praticamente tutti quelli della 'fase 2' previsti dal verbale dell'anno scorso”. Scopriremo tra qualche giorno le reali intenzioni di Palazzo Chigi, che intanto sull'incontro di lunedì prossimo corregge il tiro. Alla fine l'odg viene modificato e si precisa che verranno trattati i temi emersi nel corso dell'incontro del 2 novembre.

Rassegna A quanto pare il governo insiste sul fatto che il legame tra età pensionabile e aspettativa di vita non si può toccare perché è un principio presente in tutta Europa. Lo stesso ministro Padoan sostiene che l’Italia non può permettersi di metterlo in discussione...

Ghiselli Nell'ultimo incontro con noi hanno insistito molto su questo aspetto, richiamando il rating e i rischi – dal loro punto di vista – per i tassi d'interesse e quindi per il debito pubblico. Tant'è che hanno parlato solo di un ritocco della platea dei lavori gravosi, della possibilità di estenderla con qualche casistica limitata e ricadute economiche compatibili. Tra l'altro, il riferimento non è stato tanto al bilancio pubblico, quanto alla sostenibilità in prospettiva del sistema previdenziale.

Rassegna E per quanto concerne le altre questioni ancora aperte?

Ghiselli Nella legge di Bilancio non c'è praticamente nessuna risposta sulla “fase 2”, ci sono soltanto aspetti del tutto marginali. Uno riguarda le donne: nella proposta si parla di sei mesi da scontare per ogni figlio, come requisito contributivo; l'altro riguarda l'accesso all'Ape sociale per chi ha cessato un contratto anche a termine, a condizione che abbia lavorato 18 degli ultimi 36 mesi. Ma ripeto, sono risposte del tutto marginali. Per noi c'è ancora la “fase 2” aperta, che significa giovani, donne, previdenza complementare. Sono questi i temi principali. Poi c'è anche la rivalutazione delle pensioni in essere, la flessibilità in uscita. Su tutte queste partite aspettiamo ancora le risposte. Per il momento, Gentiloni ha detto che il tavolo tecnico affronterà anche alcuni di quei punti, in particolare quelli che hanno limitate ricadute in termini finanziari.

Rassegna Peraltro è un confronto con tempi strettissimi...

Ghiselli Abbiamo apprezzato la disponibilità del presidente del Consiglio nel cercare una soluzione. Ma è vero, i tempi sono molto stretti, è difficile fare in una settimana quello che non si è fatto per un anno e mezzo. Ovviamente non ci sottraiamo al confronto e lo portiamo avanti. Dopodiché non ci riteniamo bloccati in un percorso, alla fine valuteremo i risultati. Se effettivamente il tavolo dimostrerà che non ci sono le condizioni, neanche sul piano tecnico, per ricostruire un quadro che ci aiuti a prendere decisioni giuste e responsabili, allora chiederemo di affrontare con più tempo la questione.

Rassegna In ogni caso una data c'è, ed è quella del 13 novembre quando si concluderà questa prima fase. Cosa succederà dopo?

Ghiselli Quello del 13 novembre sarà un passaggio importante. Abbiamo chiesto e ottenuto una data precisa e ravvicinata proprio per cercare di arrivare a una sintesi. Vogliamo avere la possibilità, se non ci saranno le condizioni per una soluzione positiva, di rilanciare l'iniziativa di mobilitazione della nostra gente, lavoratori e pensionati. Nel frattempo abbiamo già deciso unitariamente di continuare gli attivi e le assemblee nei luoghi di lavoro. Insomma, noi non stiamo fermi, le iniziative di sostegno e di preparazione sono in corso. Dopo il 13 valuteremo se e in quale modo dare continuità.

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