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Pescara, 24/07/2024
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Data: 05/11/2017
Testata giornalistica: Il Centro
«Se vogliono che vada via mi devono sfiduciare». Il primo cittadino non intende accogliere l'invito degli alleati a farsi da parte «Cosa è cambiato da giugno, quando tutti mi dissero di andare avanti?»

TERAMO «Non mi dimetto, martedì andrò in aula e parlerò ai consiglieri e alla città». Il sindaco Maurizio Brucchi rispedisce al mittente l'invito di "Futuro in" a presentarsi dimissionario nella prossima seduta chiedendo l'approvazione del bilancio come ultimo atto di responsabilità. «Non mi trova affatto d'accordo», spiega il primo cittadino, «che ci siano difficoltà è innegabile, ma non vedo cosa sia cambiato da giugno, quando tutti i gruppi consiliari mi hanno chiesto di ritirare le dimissioni». L'esigenza attuale di chiudere l'esperienza amministrativa in corso secondo Brucchi non sarebbe giustificabile con un aggravamento della crisi derivato dalla seduta consiliare di giovedì sul bilancio di previsione, saltata per mancanza del numero legale. «Siamo tutti responsabili, nessuno si può chiamare fuori», scandisce, «dobbiamo affrontare questioni fondamentali e la città ha bisogno di una governance politica». Brucchi ripete che il documento contabile va approvato anche perché contiene misure fondamentali per la ricostruzione, ma non è disposto a barattare questo risultato con le sue dimissioni. «Se devo cadere, voglio farlo in piedi», osserva, «e la sede in cui si prendono le decisioni è il consiglio». Solo un voto esplicito di sfiducia, che si concretizzerebbe anche nella mancata approvazione del bilancio, lo costringerebbe a farsi da parte. «Ognuno si assuma le proprie responsabilità», chiarisce il sindaco, che incassa con soddisfazione la rinnovata e incondizionata fiducia da parte degli altri gruppi di maggioranza. «È la dimostrazione che una grossa fetta della coalizione vuole andare avanti», dichiara Brucchi, «e anche questo va preso in considerazione». Il primo cittadino, a parte la questione politica, non ha condiviso neppure la forma utilizzata da "Futuro in" per esprimere la propria valutazione. «Mi ha sorpreso», spiega, «non era necessario rendere pubblica la lettera se era indirizzata a me». Brucchi avrebbe preferito una comunicazione privata, ma non vuole aprire un fronte polemico con i cinque consiglieri che hanno firmato la missiva. I chiarimenti e le scelte ci saranno nella seduta di martedì quando il sindaco auspica che il bilancio riceva il via libera definitivo. L'annuncio da parte dei dissidenti che martedì saranno presenti in aula, garantendo il numero legale, lascia ben sperare il primo cittadino. «Mi presenterò in consiglio per chiedere l'approvazione del documento perché contiene misure importanti per la città, come l'utilizzo dei fondi di donazioni private da destinare alla ricostruzione», conclude, «e sono ancora convinto che alla fine prevarranno buon senso e responsabilità da parte di tutti».

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