PESCARA Potranno essere avviati dal primo gennaio 2018, dopo anni di attesa, nuovi concorsi e procedure di stabilizzazione del personale precario del comparto sanitario. È il risultato più importante dell'accordo raggiunto tra l'assessore alla Programmazione sanitaria della Regione Abruzzo, Silvio Paolucci, e tutte le organizzazioni sindacali di categoria, che hanno sottoscritto un'intesa che punta sia a salvaguardare le professionalità di tanti lavoratori precari che da anni prestano servizio nelle Asl abruzzesi sia a garantire uniformità di trattamento per gli stessi in tutte le aziende sanitarie.Per una parte di questi lavoratori si potrà fare ricorso alla stabilizzazione diretta (per coloro che hanno già partecipato a selezioni di natura concorsuale), mentre per gli altri saranno banditi concorsi in cui sarà prevista una riserva del 50 per cento (la percentuale massima prevista dalla normativa) dei posti disponibili destinati proprio ai precari. I rimanenti posti, invece, saranno destinati all'accesso dall'esterno e quindi chiunque potrà partecipare ai concorsi. L'accordo, dunque, definisce un percorso puntuale, con precisi step temporali, in ottemperanza alla legge Madia e alle altre disposizioni sulla stabilizzazione dei precari, che finora non era stato possibile applicare in Abruzzo. «È un risultato fondamentale», commenta Paolucci «frutto anche dell'impegno delle organizzazioni sindacali, che hanno condiviso questo percorso di valorizzazione delle professionalità che ogni giorno garantiscono il servizio sanitario pubblico in Abruzzo. Grazie al lavoro che questa Giunta regionale ha portato avanti negli ultimi anni per riorganizzare la rete assistenziale e ottimizzare le risorse disponibili, oggi possiamo finalmente assicurare nuove opportunità occupazionali a tanti lavoratori qualificati, che si tradurranno in una sempre migliore qualità dell'assistenza ai nostri concittadini-utenti. Dal 2018, inoltre, le Asl avranno a disposizione maggiori fondi da destinare proprio al personale». Le procedure selettive consentiranno di redigere graduatorie per tutte le specializzazioni sanitarie, cui attingere anche per future immissioni in ruolo. Intanto continua la polemica sulle indennità delle guardie mediche. La regione difende come atto dovuto l'azione di recupero delle indennità corrisposte in passato. Nello stesso tempo la Regione ha proposto due soluzioni, mentre prosegue il lavoro sull'accordo con i sindacati di categoria: «Attivare una contrattazione decentrata nelle Asl», spiega Paolucci, «che permetta ai medici di recuperare le stesse somme per il futuro, e per il pregresso chiedere al Parlamento una normativa nazionale che consenta di tornare allo status quo».