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Pescara, 24/07/2024
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Data: 05/11/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Nuova Pescara, il no di Cantagallo

«Sono contrario a un salto nel buio». «Sarebbe una follia pensare a una Nuova Pescara in poco meno du un anno». «Sono molti gli aspetti da studiare, occorre essere pragmatici ». Con poche frasi chiave disseminate in un documento di due cartelle il neo segretario Enzo Cantagallo mette piombo nelle ali del super Comune metropolitano. È una posizione netta, all'indomani della riunione congiunta delle segreterie democrat, che piazza due macigni sul cammino di Nuova Pescara: perché, dopo la presa di posizione netta del primo cittadino di Spoltore Luciano Di Lorito sposta verso il no la linea del partito, nonostante l'entusiasmo del governatore Luciano D'Alfonso, e perché suona in perfetta sintonia con la contrarietà dell'amministrazione montesilvanese guidata da Francesco Maragno. Resta il risultato del referendum del 2014, che vincola il legislatore regionale ad esprimersi in merito, ma l'opposizione istituzionale dei due centri minori conquista indubbiamente diritto di cittadinanza nel processo legislativo.
Il ragionamento dei Cantagallo è condizionato in primo luogo dal calendario: «Gennaio 2019 - scrive il segretario Pd ed ex sindaco di Montesilvano - non è lontano». Più che correre, insomma, è importante «partire bene. Mettiamoci subito al lavoro per capire, tramite un fidanzamento dai tempi giusti, se sia possibile celebrare questo storico matrimonio. Approfitterei di questa fase per guardare ancora più avanti, invitando le altre città confinanti a partecipare al progetto. Arrivare a 300 mila abitanti significherebbe fare della Nuova Pescara non solo una metropoli, ma una realtà importante a livello nazionale, capace di attrarre finanziamenti per la realizzazione di grandi opere necessarie al salto di qualità, di prospettiva e di crescita».
LE PROPOSTE Sul piano delle proposte, Cantagallo indica alcune tappe fondamentali. Statuti e legge elettorale in grado di garantire rappresentanza e dignità ai centri minori; un piano finanziario capace di scongiurare, per Montesilvano e Spoltore, il rischio di trasformarsi in periferie; una pianificazione territoriale unica, con al centro il futuro della strada parco e la viabilità la valorizzazione del palacongressi, uno dei gioielli portati in dote da Montesilvano; l'unificazione delle polizie locali e della gestione del servizio rifiuti. La tesi del fidanzamento, insomma, prima di dirsi un sì affrettato

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