L'incitamento ad accelerare la realizzazione della bretella ferroviaria di Pratola Peligna da parte di Federconsumatori l'altro giorno, ha riacceso un dibattito a Sulmona che, in realtà, non si era mai sopito. Solo che la risposta martedì scorso del sindaco Annamaria Casini in consiglio, nella quale affermava che non c'è nessun progetto definito ma solo una paio di paginette di massima, aveva in qualche modo placato gli animi, anche perché il primo cittadino aveva promesso un incontro con l'ad di Rfi, il sulmonese Maurizio Gentile, entro Natale, proprio per capire quale sia il progetto. Federconsumatori Abruzzo dice chiaro e tondo che per facilitare il rapporto fra Pescara e L'Aquila, sia necessario tagliare via Sulmona - denuncia Sbic -. Lo fa descrivendo il progetto della cosiddetta bretella. Progetto che ancora il 31 ottobre la sindaca presentava come di massima e che invece Federconsumatori conosce ed espone anche con particolari tecnici. Sindaca e amministrazione quindi non sono stati capaci di prendere visione del progetto e prevederne le insidie. Nello scorso consiglio comunale avevamo chiaramente spiegato che semplici accorgimenti tecnici (per esempio scambi da 30 km/h a 60 km/h, brevi raddoppi di linea e la soppressione di alcune fermate) potrebbero ridurre sensibilmente il tempo di percorrenza fra i due capoluoghi. In questo modo Sulmona non solo non verrebbe tagliata fuori, ma valorizzerebbe il ruolo della stazione come snodo centrale della mobilità su rotaia dell'Abruzzo interno. Secondo Sbic l'amministrazione comunale non riesce a cogliere il pericolo che si nasconde, per Sulmona, dietro questo progetto da 11 milioni di euro inserito nel Masterplan e le parole di Federconsumatori, in tal senso, tolgono quel velo di mistero proiettando un futuro di declassamento per la stazione di Sulmona. A fronte dei collegamenti diretti tra Pescara e L'Aquila, e in previsione della bretella, infatti, non solo Sulmona verrebbe tagliata fuori dal percorso, ma, nel bilanciamento dei chilometri nel contratto di servizio (che resterebbero comunque invariati nel totale), prima o poi finirà con il perdere anche i collegamenti con i due capoluoghi. Abbiamo bisogno di capacità politiche e di visione generale - conclude Sbic -, non di pezze a colori per un Abruzzo pseudo civico.