L'Abruzzo, in virtù della sua posizione baricentrica nella Macroregione Adriatico-Ionica, può recitare un grande ruolo nello sviluppo dei crescenti traffici, di merci e di persone, nel Mediterraneo. Grazie a questa considerazione che andavamo facendo da anni, nella tavola rotonda "La Porta dell'Est" del 31 gennaio 2014 in Ortona, aprimmo, tramite la circostanziata relazione del Prof. Roberto Mascarucci, Università Chieti-Pescara, la vertenza relativa alla esclusione della nostra regione dal corridoio baltico-adriatico: vertenza ribadita in un successivo incontro con Gianni Pittella, nell'ambito del porto di Ortona. Luciano D'Alfonso, appena eletto al governo della regione, sostenne con determinazione in Europa questa iniziativa, fino all'approvazione di un emendamento positivo da parte del Parlamento Europeo.
Il 24 novembre, in Civitavecchia, presso la sede dell'Autorità di sistema portuale, si svolgerà una conferenza di valore europeo sul ruolo dei porti del Mediterraneo nel futuro dei corridoi dei trasporti europei Ten-T. Si tratta del collegamento tra l'Adriatico e il Tirreno, all'altezza del centro Italia e saranno, quindi, presenti i presidenti delle due Autorità di sistema portuale, Di Maio e Giampieri, i presidenti delle regioni interessate, Zingaretti, D'Alfonso e Ceriscioli, il ministero dei trasporti e delle infrastrutture, il vice presidente del Parlamento europeo, un rappresentante delle Istituzioni spagnole di Barcellona, il Presidente dell'Autorità portuale di Barcellona, l'Ambasciatore della Croazia, un rappresentante del gruppo Grimaldi e Francesco Benevolo, della Rete Autostrade Mediterranee (RAM). In occasione del convegno, le due Autorità di sistema portuale italiane firmeranno un protocollo per lo sviluppo dei traffici trasversali di merci e persone. Le premesse per tale protocollo le abbiamo poste in occasione della conferenza-dibattito dello scorso mese di marzo presso Confindustria Chieti-Pescara. Il prossimo convegno, più ampiamente, rifletterà sullo studio "Il nuovo corridoio mediterraneo" (Nervegna-Di Pretoro), quale biforcazione intermodale del corridoio V Lisbona-Kiev (tutto strada, intasatissimo e fortemente inquinante), che si svilupperebbe tra Barcellona e Ploce, passando per il centro Italia, coinvolgendone economicamente le zone interne, così duramente colpite dai recenti terremoti, con asse prevalente Civitavecchia-Ortona.
Si tratta, in sintesi, di deviare una parte di movimentazione di merci e persone, dal corridoio V, tutto strada, che passa sotto le Alpi attraversando le regioni del nord-Italia, ad un nuovo corridoio intermodale europeo, mare-terra-mare, collegando le tre penisole: Iberica - Italiana e Balcanica, con flussi per l'Europa dell'Est da un lato e Grecia e Turchia dall'altro. Si tratta, inoltre, di richiamare attenzione ed investimenti europei sulla linea ferroviaria Pescara-Roma, facendone uno strumento di trasferimento veloce di merci e passeggeri. E' chiaro che, durante il convegno, potranno arrivare suggerimenti e modifiche a quanto proposto dai due autori, ma è altrettanto chiaro che la centralità dell'Abruzzo va salvaguardata.
Il concetto di trasversalità è andato sviluppandosi negli anni precedenti tramite diverse nostre pubblicazioni, tramite la nostra partecipazione ai lavori della costituzione della macroregione adriatico-ionica in Atene, al convegno sulla croceristica in Montenegro, al corso di trasporti e logistica della Escola Europea di Barcellona dove abbiamo hanno tenuto una lezione su "Il nuovo corridoio Mediterraneo", nella sede dell'autorità portuale, ai 40 professionisti partecipanti al corso, alla realizzazione, infine, di tre corsi di orientamento per i giovani aventi come tema "Economia del Mare, Valore della Portualità e della Intermodalità", organizzati presso l'Istituto Nautico di Ortona, con il rilascio di circa 200 attestati di partecipazione.
La firma del protocollo e la successiva richiesta alle Autorità Europee della istituzione di un nuovo corridoio TEN-T Barcellona-Civitavecchia-Ortona-Ploce, quale diramazione del corridoio V, sarebbe, per noi fautori da anni del progetto di trasversalità, un grande riconoscimento, sia per la validità del progetto. Si apre ora una nuova fase, concreta, nella quale vanno coinvolte le imprese, di trasporti da un lato e industriali dall'altro, interessate al progetto, nonché i gestori delle grandi infrastrutture stradali e ferroviarie: dovranno essere vigili garanti perché lo sviluppo della nostra regione vada assicurato. E' indispensabile che un eventuale organismo preposto a dare attuazione al progetto stesso sia composto da persone capaci e competenti, perché sono in gioco lo sviluppo, l'economia, le imprese, l'occupazione e il futuro di tanti cittadini delle nostre regioni.
(*) Ingegnere, esperto di logistica