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Pescara, 24/11/2024
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Data: 08/11/2017
Testata giornalistica: AbruzzoWeb
Pil abruzzese è il peggiore del sud Italia: rapporto Svimez, unico con segno meno. Di Stefano e Marcozzi contro D'Alfonso, «Bocciatura del suo governo» ma per Paolucci «spunti positivi, nostra regione è terra cerniera»

L'AQUILA - L'Abruzzo è l'unica regione del sud Italia i cui dati economici sono peggiorati rispetto alle altre.

Questo il succo per la nostra regione del rapporto Svimez 2017 divulgato oggi, secondo il quale il pil dell'Abruzzo si attesta a un brutto -0,2 per cento, mentre crescono Campania (+2,4%), Basilicata (+2,1%), Molise (+1,6%), Calabria (+0,9%), Puglia (+0,7%), Sardegna (+0,6%), Sicilia (+0,3%).

Il Mezzogiorno - si legge nel rapporto - è uscito dalla lunga recessione e nel 2016 ha consolidato la ripresa, registrando una performance per il secondo anno superiore, se pur di poco, rispetto al resto del Paese.

Il tasso di occupazione nel Mezzogiorno è ancora il più basso d’Europa (35% inferiore alla media dell'Unione europa), nonostante nei primi 8 mesi del 2017 siano stati incentivati oltre 90 mila rapporti di lavoro nell’ambito della misura “Occupazione Sud”.

La povertà e le politiche di austerità deprimono i consumi.

Il Sud è un’area non più giovane né tantomeno il serbatoio di nascite del Paese.

L’industria manifatturiera meridionale è cresciuta al sud nel biennio di oltre il 7%, più del doppio del resto del Paese (3%); influiscono positivamente le politiche di sviluppo territoriale mentre restano le difficoltà delle imprese del Sud ad accedere agli strumenti di politica industriale nazionale.

La stretta integrazione e interdipendenza tra Sud e Nord rafforza la necessità di politiche meridionaliste per far crescere l’intero Paese.

Ottima la performance soprattutto al Sud delle esportazioni nel biennio 2015-2016. Le previsioni per il 2017 e il 2018 confermano che il Mezzogiorno è in grado di agganciare la ripresa, facendo segnare tassi di crescita di poco inferiori a quelli del Centro-Nord. Tuttavia la ripresa congiunturale è insufficiente ad affrontare le emergenze sociali.

Il Governo nell’ultimo anno ha riavviato le politiche per il Sud; fondamentali due interventi: le Zes e la "clausola del 34%" sugli investimenti ordinari.

DI STEFANO, "GOVERNO D'ALFONSO BOCCIATO SEVERAMENTE E SENZA SCONTI"

Per il deputato Fabrizio Di Stefano, "il Rapporto Svimez 2017, presentato oggi alla Camera Dei Deputati, è una bocciatura severa e senza sconti del governo regionale di Luciano D’Alfonso".

"L’Abruzzo - prosegue - è l’unica Regione del Mezzogiorno ad avere un dato di crescita del pil con il meno davanti. Non solo quindi perdiamo punti importanti rispetto allo scorso anno, ma addirittura arriviamo ad essere in decremento, a dispetto dei parametri di tutte le altre regioni del sud che invece sono in crescita".

"Possiamo interpretare tutti gli altri numeri come vogliamo ma una cosa è certa: a fronte di una promessa sbandierata agli abruzzesi quattro anni fa in campagna elettorale, quella per cui i parametri dell’Abruzzo avrebbero agganciato quelli delle virtuose regioni del nord Italia, stiamo invece retrocedendo verso i parametri del centro sud e questo, assolutamente, non depone bene per la nostra economia", afferma ancora.

"D’altronde - fa notare Di Stefano - non potrebbe essere altrimenti; basti pensare, ad esempio, ad uno dei settori più importanti del nostro tessuto economico, l’agricoltura, che vede un ritardo allucinante sull’emanazione dei bandi per l’erogazione dei fondi Europei o a un altro settore fondamentale come la sanità che, purtroppo, vede il debito che sta riprendendo ad aumentare, come non era mai stato nel precedente quinquennio a guida centrodestra".

"Il rapporto Svimez, senza mezzi termini, boccia le politiche di sviluppo di questo governo regionale", conclude il deputato.

MARCOZZI (M5S), "EFFETTI COLPA DI MANCANZA VISIONE CENTROSINISTRA E CENTRODESTRA, D'ALFONSO SOLO ANNUNCI"

"Sono gli effetti della totale mancanza di visione strategica per l’Abruzzo che centrosinistra e centrodestra hanno prodotto negli ultimi 10 anni", il commento di Sara Marcozzi, consigliere regionale del Movimento 5 stelle.

"Oramai - le sue parole - questi sono dati consolidati dei quali siamo costretti a prendere atto ogni anno. La politica degli annunci del presidente regionale D’Alfonso sta dando i suoi frutti: distruzione delle piccole imprese, indebolimento dei grandi insediamenti, povertà in continuo aumento e consumi fermi al palo. Abbiamo urgente bisogno di mandare a casa questa classe politica e avviare un efficace piano di rilancio per la regione che passi attraverso il turismo, il sostegno al credito alle piccole e medie, l’istituzione del reddito di cittadinanza (unico strumento per rilanciare i consumi), l’implementazione della rete dei trasporti e un piano di investimenti su piccole infrastrutture che mettano in sicurezza il territorio: ospedali, scuole, abitazioni, strade".

"I partiti hanno sonoramente fallito, è ora che il popolo abruzzese affidi al M5S la possibilità di risollevare la regione da questo disastro", conclude.

PAOLUCCI, ''DIVERSI SPUNTI POSITIVI PER L'ABRUZZO, E' TERRA CERNIERA. DATO SU PIL E' A CAUSA DEI TERREMOTI"

Di tutt'altro avviso è Silvio Paolucci, assessore regionale al Bilancio, secondo cui "Il rapporto Svimez 2017 offre diversi spunti positivi per quanto riguarda il nostro territorio. L'Abruzzo si conferma dunque terra cerniera tra nord e sud, con dati che la pongono nettamente al di sopra dei valori registrati nel resto del Mezzogiorno e che guardano al centro Italia".

"Per quanto riguarda l'occupazione - afferma Paolucci - la variazione tra 2016 e 2015 segna un +0,5% (da 521.600 a 524.200 unità) mentre diminuisce del 3,2% il tasso di persone in cerca di occupazione (da 69.100 a 66.900). Allo stesso modo cresce (+1,2%) il tasso di occupazione, passando dal 54,5% al 55,7%, e si riduce (-0,5%) il tasso di disoccupazione, che passa dal 12,6% al 12,1%.

Numeri che distanziano di gran lunga il dato medio del Mezzogiorno, che vede il tasso di occupazione al 43,4% e quello di disoccupazione al 19,6%. In merito al prodotto pro capite, l'Abruzzo fa registrare 22.853,30 euro per abitante (+0,1%), una cifra che pone la regione molto al di sopra rispetto al dato medio del Sud (17.146,00) e in avvicinamento verso la media nazionale (25.890,50)".

"Quanto al dato del prodotto interno lordo - prosegue - un dato 'vecchio' in quanto noto sin dal luglio scorso, è vero che nel 2016 si è registrata una flessione dello 0,2, ma si tratta di una caratteristica comune alle regioni colpite dal sisma verificatosi nei mesi di agosto e ottobre, con Umbria (-1,1) e Marche (-0,2) più penalizzate rispetto al Lazio (+0,1) che fa marcare un aumento contenuto.

Altri dati economici fanno segnare un forte aumento delle esportazioni (+9,7%) e un buon accrescimento dei depositi bancari (+2,4%)". "Il rapporto Svimez termina con una serie di proposte: una di queste, quella sulla logistica, prevede l'istituzione di nuovi corridoi trasversali al bacino del Mediterraneo e al suo interno (punto 2) auspica la creazione di un asse centro-settentrionale che vada dalla Spagna (Barcellona) all'Est europeo passando per Civitavecchia, Ortona/Pescara e la Croazia".

"Un suggerimento che va verso lo schema al quale la Giunta D'Alfonso sta lavorando sin dal suo insediamento", conclude l'assessore.

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