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Data: 08/11/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Pensione a 67 anni, salve 15 categorie

ROMA Il governo ha formalizzato la sua proposta ai sindacati. L'unica concessione che Palazzo Chigi è disposto a fare sulle pensioni, è il blocco selettivo dello scatto a 67 anni dell'età pensionabile che entrerà in vigore nel 2019. La proposta tecnica è stata messa ieri sul tavolo della trattativa con Cgil, Cisl e Uil. Prevede che ad essere esentate dall'aumento dell'età pensionabile siano in tutto, 15 categorie di lavoratori. Undici sono quelle che già attualmente, e fino alla fine del 2018, possono accedere al pensionamento anticipato a 63 anni grazie all'Ape sociale: i muratori, i minatori, i conduttori di gru e di autobus, gli infermieri e le ostetriche che lavorano in ospedale, le maestre d'asilo, i conciatori, gli addetti all'assistenza di non autosufficienti, i facchini, gli addetti ai servizi di pulizia, gli operatori ecologici, i conduttori di macchinari di perforazione per l'edilizia. A queste undici categorie il governo si è detto disponibile ad aggiungerne altre 4: i marittimi, i pescatori, i braccianti agricoli, i lavoratori siderurgici. Tuttavia per vedersi congelata l'età di pensionamento a 67 anni e 7 mesi, non basterà far parte di una di queste categorie. Bisognerà aver svolto il lavoro «gravoso» per almeno sei anni negli ultimi sette e averne accumulati 36 di contributi. Per i sindacati, che incontreranno domani di nuovo il governo, la proposta delude. Domenico Proietti, che al tavolo siede per la Uil, la definisce «insufficiente», perché «copre meno del 10% della platea», circa 15 mila persone. La richiesta, comune a Cgil e Cisl, è di allargare le maglie.
MAGLIE PIÙ LARGHE
Anche considerando che 11 su 14 di queste categorie, nel 2018 potranno ancora andare in pensione 63 anni grazie all'Ape social. La proposta del governo, invece, per il momento, non rinnova questo scivolo anche per il 2019. Sull'estensione della platea i candidati, del resto, non mancano. L'Anaao, il sindacato dei medici, ha chiesto per chi lavora in sala operatoria, l'esenzione dall'aumento dell'età di pensionamento. Lo stesso ha fatto la Fisascat, che invece rappresenta le guardie giurate. La Coldiretti chiede che il blocco dell'età valga non solo per i braccianti ma anche, appunto, per i coltivatori diretti. L'eccezione, insomma, si candida a diventare la regola. Proprio quello che Banca d'Italia e Corte dei Conti, ieri, ascoltate in audizione sulla manovra, hanno chiesto di evitare. Luigi Federico Signorini, vice direttore generale di Bankitalia, ha aperto a qualche aggiustamento, ricordando però che la priorità è «difendere il sistema». ll presidente della Corte dei Conti Arturo Martucci di Scarfizzi, ha chiesto di legare i ritocchi agli «effettivi disagi». I sindacati del resto, chiedono che l'età sia differenziata a seconda della speranza di vita legata al tipo di lavoro che si svolge. Il governo ha aperto ad una commissione per approfondire la questione. Il presidente dell'Inps, Tito Boeri, ha detto che sarà pronto entro il prossimo anno a fornire dei dati precisi al riguardo. Giuseppe Pisauro, a capo dell'Ufficio Bilancio, ha spiegato che in questo modo è vero che i manager lavorerebbero più tempo degli operai. Ma è anche vero che le donne vivono in media più degli uomini. La via è densa di ostacoli.

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