«Io resto al mio posto, se devo cadere, cadrò in piedi, come ho sempre fatto». Il sindaco Maurizio Bruchi non molla, anche dopo che ieri, per la seconda volta nel giro di pochi giorni, è mancato il numero legale ed è saltato il Consiglio comunale per la votazione del Bilancio. Stessa situazione di giovedì scorso, diversi attori: se in prima convocazione ad essere assenti erano stati i dissidenti di maggioranza, ieri, invece, a mancare sono stati i 6 consiglieri del gruppo più numeroso in Consiglio, i gattiani di Futuro In. Con soli 13 presenti al momento dell'appello (la minoranza non è entrata in aula) è stato impossibile aprire la discussione sul documento programmatico. Brucchi ha accusato il colpo, ma ha ribadito la sua ferrea volontà di non dimettersi. «Non ho commesso alcun reato», ha ribadito. Il sindaco avrà tempo fino a sabato 11 per far approvare il Bilancio, poi si attenderà la nota di diffida del Prefetto, che concederà altri 20 giorni per l'approvazione. Brucchi ha già annunciato che a breve organizzerà la riunione dei capigruppo e che è disposto persino a convocare tre Consigli comunali a settimana per utilizzare al meglio i pochi giorni che ormai lo separano dal commissariamento. «Vedremo per quante volte in questa città mancherà il numero legale è la sfida lanciata da Brucchi io sono stato eletto dai cittadini teramani, a loro devo dare risposta dei miei comportamenti. Teramo è una città terremotata, ci sono tanti problemi ancora da risolvere, per me il traguardo resta giugno 2019. Se qualcuno vuole farmi cadere lo faccia, se ne assumerà la responsabilità». Il sindaco lancia anche un'altra stoccata, indirizzata al leader di Futuro In Paolo Gatti, che è un esponente di Forza Italia, come Brucchi. «Un amministratore che rispetta il proprio mandato viene in aula e spiega come la pensa ha rimarcato questo tema avrà anche qualche strascico di natura politica». Ieri è stata una giornata convulsa dal punto di vista politico: anche il coordinatore regionale di Forza Italia, Nazario pagano, ha partecipato ad una riunione che si è tenuta nella sede teramana del partito, provando a fare da paciere ma senza esito. Adesso si attendono ulteriori esiti: ieri l'assessore al Sociale Eva Guardiani ha lasciato il Consiglio sbottando e annunciando le sue dimissioni, una decisione che sembra irrevocabile, anche se oggi i tre assessori Gattiani terranno un'ulteriore riunione sul tema. Ieri pomeriggio, subito dopo il Consiglio, Brucchi ha provato a convincere telefonicamente l'assessore ai Lavori pubblici Franco Fracassa a non dimettersi. Fracassa ieri ha incassato le critiche di chi lo accusava di essere presente nonostante la defezione di tutti i consiglieri, rispondendo in maniera decisa. «Io sono un assessore e il mio posto è accanto al sindaco, continuo a lavorare». I gattiani hanno affidato ad un comunicato ufficiale la spiegazione della loro assenza in aula. Come noto, il gruppo aveva chiesto a Brucchi di dare le dimissioni contestualmente alla votazione del Bilancio, ma il sindaco ha risposto con un secco no. Abbiamo deciso di non partecipare al Consiglio comunale al solo fine di agevolare un supplemento di riflessione e di ragionevolezza - si legge nella nota - invece di esprimere un voto contrario, come accade di norma quando una richiesta accorata e fondamentale per la vita della città viene respinta. Rimaniamo in fiduciosa attesa che, all'esito di tale nuova valutazione, si possa corrispondere alla nostra richiesta e procedere all'approvazione tecnica del documento contabile per poi restituire la parola ai cittadini . Nella nota si rimarca anche che la presenza del Presidente del Consiglio Milton Di Sabatino è stata dettata da doveri istituzionali imposti dal ruolo che ricopre.