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Pescara, 24/07/2024
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Data: 09/11/2017
Testata giornalistica: Il Centro
-biforcazione corridoio 5, obiettivo chiave per la regione. Il vicepresidente di Strada dei Parchi- le risorse ci sarebbero ma scontiamo anche le resistenze dei paesi del Nord

PESCARA L'inserimento dell'Abruzzo nei grandi corridoi europei e lo sviluppo della intermodalità sono stati gli argomenti affrontati nel corso del forum del Centro dal vicepresidente di Strada dei Parchi Mauro Fabris. «Come regione Abruzzo», ha detto Fabris, «non siamo inseriti nel finanziamento dei nove corridoi europei. E mi sembra importante l'iniziativa della Regione del 2015 di portare la dorsale tirrenico-ionica, attraverso Abruzzo e Lazio dentro la biforcazione del corridoio 5 (il corridoio che collega Lisbona a Kiev attraverso la Torino-Lione, ndr.). Non si tratta di una richiesta campata per aria ma di una questione molto importante». Che si scontra però con il fatto che il corridoio 5 è in grande ritardo. «Ci sono difficoltà di avanzamento tra Portogallo e Spagna e ci sono difficoltà anche ad est. In Italia avanza tra Brescia e Padova, ma non c'è nulla di definito in pianura padana, mentre si sconta un ritardo di realizzazione dell'alta velocità e dell'alta capacità tra Venezia e Trieste». Una seconda difficoltà, riguardo alla biforcazione, ha aggiunto Fabris deriva dalla resistenza di alcuni paesi «ad accettare questo tipo di sviluppo nel sud Europa. A Bruxelles si parla solo francese e tedesco, la commissione dovrebbe riflettere su questo problema».«Ora abbiamo la possibilità di intervenire», aggiunge Fabris, «il nostro governo deve assumere l'iniziativa e cominciare a ragionare sulle risorse disponibili e su un progetto che potrebbe contare sul finanziamento comunitario». Un progetto, dice il vicepresidente di Strada dei Parchi che deve essere plurimodale, perché «è di tutta evidenza che il progetto può interessare l'Abruzzo se è un progetto mare-terra-mare». Che cosa significa? «Intervenire certamente sul porto di Ortona, sulla rete ferroviaria e sul potenziamento della rete stradale». In questo contesto Fabris riprende il discorso sulla messa in sicurezza della A24 e A25 illustrato dall'ad di Strada dei parchi Ramadori. «I tempi per i contratti ferroviari sono lunghi», dice Fabris, «se invece i progetti riguardanti le autostrade abruzzesi venissero sbloccati queste questioni potrebbero fare importanti passi in avanti».

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