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Pescara, 24/11/2024
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09/11/2017
Prima da Noi
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Saga e bilanci falsati, nel 2011 la finanza scovò irregolarità ma la procura archiviò. Revisori dei conti, società di revisione e finanza avevano censurato pesantemente il bilancio del 2010 |
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ABRUZZO. Nel 2011 un esposto anonimo allerta la procura che scova irregolarità nel bilancio della Saga che in realtà sarebbe in forte perdita. Ne nasce uno scandalo, titoloni sui giornali e politica in ritirata; si scopre che molte altre cose non vanno nella gestione della società che drena milioni di fondi pubblici girandoli a Ryanair.
Nel 2012 in seguito allo scandalo arriva un nuovo cda che bandisce gare pubbliche per finanziare nuove rotte e compagnie. Nel 2013, grazie alla concorrenza, finalmente cinque compagnie operano nello scalo abruzzese ed i passeggeri superano quota 700mila. Gli operatori del turismo sono entusiasti e l’economia regionale vola….
Poteva accadere ma non è successo.
Come nel film “Sliding doors” si prende un treno al volo e la vita cambia totalmente ma quel treno l’Abruzzo l’ha perso e quello che poteva essere non è stato.
La storia vera racconta invece che nel 2011 arrivò in procura a Pescara un esposto firmato da un tale Oliviero Caetani (probabilmente un nome falso) che però sembrava essere molto informato sulla gestione della Saga di allora e leggeva PrimaDaNoi.it che nell'assordante silenzio già nel 2010 aveva evidenziato diversi aspetti di criticità.
Nel suo scritto si parlava, tra l’altro, di un conflitto di interessi fra le funzioni di dirigenti della Regione Abruzzo e quella di amministratori della Saga, una errata capitalizzazione dei costi per spese di marketing e di pubblicità (i soldi girati a Ryanair per il banner da oltre 1 mln di euro), mancati accantonamenti obbligatori per la manutenzione dell’aeroporto e altri magheggi contabili.
Nel 2011 era da poco stata nominata dalla giunta Chiodi Carla Mannetti ma nel cda c’erano anche gli esponenti dei vari enti pubblici che allora partecipavano alla spa: il sindaco di Pescara, Luigi Albore Mascia, quello di San Giovanni Teatino, Verino Caldarelli, Gianluca Caruso, dirigente regionale, Daniele Becci e Silvio Di Lorenzo della Camera di Commercio e Giuseppe Pedrizzi.
Tutti cessarono il loro mandato ad inizio dicembre 2011 poco dopo aver approvato il bilancio 2010. Poi iniziò l’era del cda del prof Laureti.
Il pm Valentina D’Agostino incaricò la guardia di Finanza di Pescara di svolgere le indagini e gli inquirenti appurarono che Carla Mannetti, allora Direttore Regionale del Dipartimento dei Trasporti con compiti di controllo sull'attività dei trasporti aeroportuali e delle società che li gestivano, era stata nominata dalla giunta regionale presidente della Saga. La Mannetti, però, era in conflitto di interessi per via della commistione tra controllore e controllato e la nomina confliggeva con il Dpr 168 del 2010, varato però pochi mesi dopo la sua nomina.
LE MANOVRE SUL BILANCIO
Il misterioso Caetani ci aveva azzeccato anche sulle manovre di Bilancio per addolcire una situazione che era molto più drammatica.
Si tratta di una serie di accorgimenti tecnici che solo un esperto contabile poteva escogitare e che hanno riguardato le spese eccezionali, le immobilizzazioni immateriali e l’immancabile pubblicità da oltre 1 mln di euro che Saga pagava ad una società di Ryanair (la Ams) per un banner, ultimo di 30 in fondo ad una pagina molto nascosta del vecchio sito della compagnia.
Un costo spropositato che ha interessato solo il signor Caetani e poco dopo anche PrimaDaNoi.it che per primo ha divulgato i termini del contratto già allora fuori mercato.
La procura di Pescara però nel 2011 indagava e poteva verificare e approfondire come fosse stato possibile stipulare un contratto tanto incredibile e costoso, quali verifiche poi di visibilità fece la Saga e che tipo di beneficio ne venne fuori da una campagna che poi venne prorogata negli anni successivi. Allora gli investigatori si limitarono solo alle carte del bilancio del 2010.
UNA PERDITA DA 1 MILIONE DI EURO
Eppure molte criticità furono mosse anche dal revisore contabile, Marco Marino, che in più modi e più volte aveva fatto presente forzature al limite delle violazioni.
Come se non bastasse anche la società Ria & Partners Spa, incaricata dalla stessa Saga come revisore, aveva scritto più o meno le stesse cose sollevando sopracciglia e perplessità sul bilancio 2010.
Per ultima, era arrivata la Finanza che si era trovata una parte del lavoro già fatto: tirando le somme sosteneva che grazie ai giochi di prestigio il bilancio, ufficialmente chiuso in utile di 18mila euro, in realtà dovesse segnare una perdita di oltre 1 milione di euro.
Inoltre anche i finanzieri confermavano il mancato accantonamento in bilancio di somme annuali relative al piano di manutenzioni dell’aeroporto (lo stabilisce il contratto con l’Enac). Inoltre era stata segnalata la non corretta valutazione dei crediti, riferibili a società che hanno avuto tanto da Saga senza troppe storie e poi hanno avuto tutto il tempo di fallire e non restituire i finanziamenti ottenuti (altri misteri mai chiariti sulla Itali Airlines Spa e la Air Columbia Spa…).
Senza dire che già allora le somme delle addizionali comunali riscosse dai vettori sui diritti di imbarco venivano da queste trattenute e mai richieste e nè versate a Saga che infatti si limitava a scrivere nel bilancio alla voce “debiti” una cifra di circa 2mln di euro.
Nessuno degli amministratori dell’epoca ha mai evidenziato l’irregolarità delle trattenute ed i mancati versamenti che hanno generato un debito verso l’erario per Saga, pagato anni dopo...
NESSUNO SE N’E’ ACCORTO
La stranezza è che molte cose erano scritte nelle carte segrete alle quali gli amministratori avevano accesso eppure anche quelli arrivati dopo non si sono accorti di queste cose. Tutto segreto, silenzio assoluto, propaganda e grandi storie su turismo e aeroporto.
Dell’inchiesta del 2011 si sono perse le tracce ed è stata archiviata.
Il punto è che non essendo stati sanati quei vulnus potrebbe darsi che anche i bilanci successivi siano “contaminati”.
Il destino beffardo ha voluto che nel 2015 (4 anni dopo il misterioso Caetani) è arrivato il comandante Emidio Isidoro che in un nuovo esposto ha ripreso casualmente anche le vecchie contestazioni che furono scoperte e coperte anni prima. Isidoro segnalò anche una serie di altre presunte irregolarità che la procura di Pescara sta nuovamente verificando in un'altra inchiesta aperta due anni fa.
Nel frattempo sono volati via oltre 30 mln di euro di soldi pubblici, il Ministero delle finanze ha evidenziato pesantissimi rilievi nella gestione ed il milione di passeggeri promesso non si è visto.
Anche in questo caso la storia poteva essere diversa...
Migliore.
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