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Pescara, 24/07/2024
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Data: 10/11/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Rapporto Svimez - «Dati vecchi, la ripresa c'è anche qui» D'Alessandro contesta il report Svimez. La replica di Leo Malandra (Cisl Abruzzo-Molise) «L'Abruzzo stenta molto di più di tutte le altre regioni del Sud e anche di quelle del centro Italia colpite dal terremoto»

PESCARA «Dati vecchi di un anno e letture strumentali delle opposizioni». Camillo D'Alessandro, coordinatore della maggioranza in consiglio regionale, invita ad archiviare l'ultimo rapporto Svimez e ad aggiornare lo stato di salute dell'economia abruzzese alla situazione di oggi: «Il rapporto si riferisce principalmente a dati del 2016 confrontati con il 2015 e anche più indietro». Nel frattempo, lo studio del Cresa presentato il 31 ottobre scorso e riferito al terzo trimestre 2017, avrebbe invece certificato che l'aggancio dell'Abruzzo alla ripresa c'è stato. Ecco qualche dato fornito da D'Alessandro: «I registri delle Camere di commercio hanno rilevato la nascita di 1.589 imprese e la cessazione di 1.390, con un saldo positivo (+199) che pone l'Abruzzo al settimo posto tra le regioni italiane grazie a un tasso di crescita pari allo 0,29%, in linea con quello nazionale (30%)». Tornando al rapporto Svimez, D'Alessandro fa ancora osservare che, se è vero che il Pil nel 2016 ha subito una lieve flessione (-0,2%), è altrettanto evidente che questi valori sono stati condizionati dai terremoti che si sono registrati tra l'agosto del 2016 e il gennaio 2017, con effetti negativi soprattutto sulle attività agricole e sulle piccole e medie imprese. «Nonostante questa flessione - insiste D'Alessandro - il prodotto pro capite abruzzese ha toccato 22.853 euro per abitante (+0,1%), ponendo l'Abruzzo al di sopra del dato medio delle altre regioni del Sud (17.146) e in avvicinamento alla media nazionale (25.890)».
Altra osservazione: «La produzione industriale nel 2016 è cresciuta del 5%. L'esportazione ha registrato un balzo del 9,7% . I depositi bancari registrano un aumento del 2,4%, mentre il tasso di disoccupazione è sceso al 12,1% (-3,2%), grazie soprattutto alla riduzione di quella giovanile. In flessione anche la quota di coloro che non lavorano e non sono inseriti in un percorso di formazione, passata dal 26,9% al 24,7%. Allo stesso tempo - sottolinea D'Alessandro - cresce (+1,2%) il tasso di occupazione, passato dal 54,5% al 55,7%». Alla luce di questi dati, l'esponente di maggioranza respinge le preoccupazioni espresse da sindacati e associazioni di categoria, bollando come strumentali le critiche delle opposizioni: «L'Abruzzo - è la sua lettura - resta saldamente la prima regione del Mezzogiorno, con valori più vicini al Centro-nord Italia. Nei prossimi 20 mesi - aggiunge - accelereremo lo sviluppo della nostra economia per renderla ancora più competitiva». C'è anche l'invito a fare un salto indietro di tre anni per vedere cosa è cambiato dal 2014 ad oggi.
È invece la Cisl Abruzzo-Molise a tornare sul rapporto Svimez: «Dati - scrive Leo Malandra - che purtroppo confermano la nostra analisi e non ci rassicurano. L'Abruzzo stenta molto di più di tutte le altre regioni del Sud e anche di quelle del centro Italia colpite dal terremoto». Il segretario generale rimanda all'analisi elaborata dall'Aps Ciancaglini con l'economista Pino Mauro: «In quella occasione, e con il decalogo sottoscritto assieme a Cgil e Uil, abbiamo suggerito alla classe politica alcune proposte per aiutare le famiglie e le imprese ad uscire da questa lunghissima fase ancora in parte negativa e di transizione, ma non siamo stati ascoltati». Tra le altre: lo sblocco dei progetti e delle azioni previste dal Masterplan, dai fondi europei, dal Patto per lo sviluppo e dalla Carta di Pescara. La creazione di una regia unica per affrontare le 109 vertenze ancora aperte in tutti i settori.

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