«Un atto dovuto». E' così che i tre assessori di Futuro In, Eva Guardiani, Caterina Provvisiero e Franco Fracassa hanno definito le loro dimissioni. Con una lettera stringata, in cui si sottolinea la «persistente ingovernabilità politica e amministrativa della città» gli ex componenti della Giunta ieri mattina hanno riconsegnato le deleghe nelle mani del sindaco Maurizio Brucchi, che ha subito provveduto a ridistribuirle tra i 5 assessori ancora rimasti nell'esecutivo. A Mario Cozzi è andata la quella ai Lavori pubblici, a Valeria Misticoni quella alle Politiche sociali e giovanili, a Mirella Marchese quella all'Istruzione e alle Pari opportunità, a Roberto Canzio quella alla Polizia municipale e al vicesindaco Dodo Di Sabatino, che ha già la delega alla Ricostruzione, è andata anche quella all'Autonoma sistemazione. Il sindaco ha deciso di tenere per sé le Politiche culturali e la Pianificazione strategica, oltre ad un altro pacchetto di deleghe minori: Rapporti con l'università, Rapporti con le amministrazioni e gli organi dello Stato, Comunicazione istituzionale, Rapporti con il Consiglio Comunale, Protezione Civile.
PRIMO CITTADINO DECISOIl sindaco è apparso anche ieri deciso a non mollare: lo ha ribadito su Facebook, dove ha lanciato un chiaro messaggio al suo ex alleato Paolo Gatti: «Non cedo ai diktat di nessuno», per poi rispolverare, in tono amareggiato, il vecchio detto: «Dagli amici mi guardi Dio che dai nemici mi guardo io» e poi ha affrontato il Question time di ieri pomeriggio che si è aperto con la presenza di 16 consiglieri. «Porterò il mio mandato fino a giugno 2019», ha detto Brucchi in aula. Un aiuto insperato è arrivato ieri mattina dalla notizia che il ministro dell'Interno, Marco Minniti, ha concesso ai comuni del cratere uno slittamento al 31 dicembre dei termini per l'approvazione del bilancio di previsione 2017-2018. Per la realtà teramana si traduce nell'allungamento di tutte le tempistiche: la diffida del Prefetto, inizialmente attesa per i primi giorni di dicembre, potrebbe arrivare entro la fine di gennaio. Se però alla fine non si riuscisse ad approvare il Bilancio, Teramo rischia di andare incontro ad un lungo commissariamento, che durerebbe circa un anno e mezzo, in quanto il voto amministrativo viene rinviato al 2019 in caso di scioglimento dei Consigli comunali dopo il 24 febbraio. La tensione resta altissima: ieri si sono registrate moltissime defezioni al Question Time. Tra gli assenti, anche i civici Angelo Puglia e Guido Campana e Raimondo Micheli di Fratelli d'Italia-An, che hanno deciso di non partecipare definendo inutile la seduta e preferendo rinunciare al gettone di presenza. Duro il commento del consigliere pentastellato Fabio Berardini. «Questa amministrazione ha fallito tutti i suoi obiettivi spiega non sono stati approvati il Piano urbano del traffico, la chiusura della discarica la Torre, la variante al Piano regolatore. Non solo: i 2,5 milioni di euro delle assicurazioni dei danni dal sisma saranno utilizzati per coprire parte del buco di Bilancio».