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Pescara, 24/11/2024
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Data: 13/11/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Il Pd contro Cantagallo: «Il capoluogo resta qui». Biondi: farneticazioni dal segretario dem di Montesilvano

L'AQUILA La dichiarazione choc del segretario del Pd di Montesilvano, Ezio Cantagallo,il quale ha auspicato che Pescara diventi capoluogo di Regione, ha suscitato furiose reazioni da parte delle forze politiche aquilane. Ma anche imbarazzo all'interno degli organi di vertice del suo stesso partito. La premessa: Cantagallo, ex sindaco di Montesilvano, ha esternato in tal senso in riferimento alla proposta di legge per unire i Comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore, sostenuta da un referendum popolare con ampio consenso, al vaglio del consiglio regionale. «La Nuova Pescara», ha commentato, «non potrà prescindere dal ruolo di capoluogo di Regione». Normale che il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi, parli di «farneticazioni». Ma pure il Pd locale si è affrettato a smentire il proprio esponente politico rivierasco, con una breve nota firmata dagli Stati generali del partito. Questo dopo l'immediata presa di distanze da parte dello stesso segretario regionale del Pd, Marco Rapino. «Quella di Cantagallo», aveva detto Rapino, «credo sia una sua posizione personale, io non la penso così. Il capoluogo di Regione è L'Aquila e resta L'Aquila».«Le parole del segretario Rapino» si legge nella nota del Pd, «sono la risposta più chiara e netta possibile a quella che è una dichiarazione singola di un esponente del partito. Il capoluogo di Regione è e resta L'Aquila, ed è questa la posizione degli organi dirigenti, dei rappresentanti istituzionali, della comunità del partito. Cercare visibilità attorno al lavoro del Pd in Regione per i territori, offrire il destro a polemiche strumentali lascia il tempo che trova. Il Pd rimane a tutti i livelli al lavoro per lo sviluppo dell'Abruzzo e del suo capoluogo, L'Aquila. Valgono come esempi i fatti, e non le chiacchiere, a cominciare dai miliardi stanziati dal governo Renzi per la ricostruzione, la scelta di farne una delle cinque città italiane dove si sperimenterà la rivoluzione tecnologica del 5G, gli investimenti nel comparto della formazione con lo sviluppo del Gssi, solo per fare pochi esempi». La nota è firmata da Giovanni Lolli, Pierpaolo Pietrucci, Stefania Pezzopane, Stefano Albano, Stefano Palumbo, Pietro Di Stefano, Emanuela Iorio, Antonio Nardantonio, Americo Di Benedetto, Francesco Piacente. «Cantagallo se non avesse parlato seriamente, potrebbe essere il degno attore di una sceneggiata napoletana»: usa l'ironia il capogruppo di FdI-An, Giorgio De Matteis, che aggiunge: «A Cantagallo regaleremo una copia dello Statuto regionale».

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