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Pescara, 24/11/2024
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Data: 13/11/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Pensioni, si tratta su giovani e integrative. Margini stretti per doppio vertice sindacati-governo. Uil: «Italiani in pensione per meno tempo»

Una proroga dell'Ape social al 2019 ed un allargamento delle categorie previste con l'aggiunta di lavoratori agricoli, marittimi pescatori e siderurgici; una proposta sulle pensioni future, quelle dei più giovani e l'equiparazione tra pubblico e privato della fiscalità per la previdenza integrativa. Sono queste, secondo fonti vicine al dossier, gli elementi che il governo dovrebbe mettere domani sul tavolo della trattativa sulle pensioni con i sindacati. Elementi, già in parte emersi nei giorni scorsi e che indicherebbero un margine stretto per accogliere le richieste di Cgil, Cisl e Uil, che ,come è noto, comprendevano interventi più ampi su diversi fronti. Le parti si incontreranno oggi due volte a palazzo Chigi, la prima, di mattina per un tavolo tecnico, a cui poi seguirà nel pomeriggio un incontro tutto politico tra il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil.L'intervento per la proroga al 2019 dell'Ape social con un ampliamento era stato configurato nei giorni scorsi dal Pd con tre emendamenti alla manovra e prevedeva, tra l'altro, di estendere la platea a chi, avendo maturato almeno 30 anni di contribuzione, si trova in stato di disoccupazione senza indennità da almeno 3 mesi, a seguito di licenziamento, a prescindere dal tipo di rapporto di lavoro. Tutto da verificare il capitolo della previdenza futura per i giovani: negli incontri di questa estate si parlava, tra l'altro, della possibilità del riscatto gratuito degli anni dell'università, ed incentivi per la previdenza complementare. Sul nodo giovani, da Milano il presidente dell'Inps Tito Boeri ha ricordato che «la mancanza di lavoro per i giovani è il vero rischio che corrono gli attuali pensionati e quelli che andranno in pensione nei prossimi anni». Per quanto riguarda invece il punto fondamentale del meccanismo di calcolo sulla speranza di vita alla quale è legato l'adeguamento dell'età pensionabile, gli interventi si sono delineati nei giorni scorsi durante gli incontri dei tavoli tecnici. L'intento del governo è un ammorbidimento con un calcolo basato su una media biennale in modo da tenere anche conto di eventuali cali delle aspettative di vita. Il sindacato riconosce la buona volontà ma sostiene che non è abbastanza. Sull'argomento torna anche Domenico Proietti dalla Uil che ribadisce la richiesta di «congelare l'adeguamento automatico e avviare un tavolo di studio che consideri le peculiarità dei singoli lavori». Anche perché -sostiene il sindacato- gli italiani in media in pensione ci stanno meno degli altri cittadini Ue»

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