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Pescara, 24/11/2024
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Data: 14/11/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Pensioni, sconto sui contributi per lasciare prima di 67 anni. Il governo propone nuove esenzioni per i lavoratori delle 15 categorie protette. Ape social, uscite già a quota 46 mila. In campo 300 milioni, ai sindacati non basta. Ma l’Inps resta prudente sulle cifre dell’anticipo (l'articolo in pdf)

ROMA Per il governo è l'ultima offerta. Nell'incontro di ieri con Cgil, Cisl e Uil il pacchetto previdenziale che potrebbe essere inserito nella legge di Bilancio è stato sintetizzato in sette punti: sul nodo più delicato, l'allargamento della platea di lavoratori esentati dall'innalzamento a 67 anni dell'età per la pensione di vecchiaia, l'unica sostanziale apertura riguarda il requisito contributivo richiesto a chi svolge le mansioni gravose, che scenderebbe da 36 a 30 anni.
VERIFICA FINALE
I sindacati però non sono soddisfatti e pur se con toni diversi tra loro chiedono ulteriori concessioni. E soprattutto per dare un giudizio vogliono disporre di un testo scritto: così il governo ha accettato di prolungare ulteriormente il confronto, dopo l'incontro politico di ieri che avrebbe dovuto essere l'ultimo. La scadenza è quindi spostata a sabato mattina, che dovrebbe essere davvero l'occasione per la verifica finale. Dal punto di vista finanziario, sul tavolo ci sono circa 300 milioni che derivano essenzialmente dal riutilizzo delle risorse destinate quest'anno all'Ape social e allo specifico canale di uscita per i lavoratori precoci. Nel corso dell'incontro sarebbe emerso che dopo la disponibilità dell'Inps a rivedere le domande inizialmente respinte , il numero di quelle accolte potrebbe salire a oltre 46 mila su 66 mila presentate. Sul punto però è arrivata in serata una secca replica da parte della stessa Inps: l'istituto previdenziale ricorda che il riesame è ancora in corso su poco meno di 24 mila domande, mentre quelle accolte sono per ora 22 mila (la somma fa appunto 46 mila). Come dire: è ancora presto per dire che tutte le richieste saranno accolte.
Per ora dunque le categorie lavorative che potrebbero evitare il passaggio a 67 anni dell'età per la vecchiaia sono le 11 ammesse all'Ape social e le altre 4 aggiunte in questi giorni: marittimi, pescatori, braccianti agricoli e operai siderurgici, Ma all'interno di queste attività potranno essere esentati dal meccanismo di adeguamento coloro che hanno almeno 30 anni di contributi totali e hanno svolto la mansione gravosa per almeno sette degli ultimi 10 anni. Si tratta di un requisito meno severo rispetto ai 36 richiesti per l'Ape sociale: questo allentamento potrebbe in particolare rimettere in gioco una discreta quota di operai edili, che avendo tipicamente carriere discontinue difficilmente arrivano al traguardo dei 36 anni.
IL MINISTRO POLETTI
Questa novità però da sola non basta a strappare il consenso di Cgil, Cisl e Uil. La prima in particolare, parla con Susanna Camusso di «proposte ampiamente insufficienti». Più possibilista per la Cisl Annamaria Furlan che pur chiedendo ulteriori aperture evidenzia gli aspetti positivi (tra cui anche il possibile allargamento futuro della platea, a seguito del lavoro di una commissione scientifica). Anche Carmelo Barbagallo a nome della Uil insiste per un allargamento della platea. Ma è difficile che da qui a sabato il governo possa accettare di spingersi oltre. «Il collegamento dell'età pensionabile all'aspettativa di vita è un pilastro del sistema previdenziale e va salvaguardato» ha detto il ministro del Lavoro Poletti.

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