PESCARA Via le automobili dalla città, che «va restituita ai pedoni, ai ciclisti e al passaggio dei mezzi pubblici», per raggiungere gli obiettivi di una mobilità sostenibile. I bus elettrici sulla strada parco? «Utili a livello ambientale, ma sette sono pochi, e il piano trasporti dei bus deve confrontarsi con gli eventi attrattivi della città e le esigenze lavoro-scuola-svago della popolazione».Il comitato dei Cap 15, Ciclisti Anonimi Pescaresi, rilancia con forza il progetto di ciclostazione in due punti strategici, alla stazione ferroviaria di Pescara centrale e a Porta Nuova, e alza i toni della protesta contro la proposta dell'amministrazione comunale di riapertura al traffico delle auto su corso Vittorio Emanuele nei due sensi di marcia. «Se il Comune vuole riconsegnare la città alle auto, si ridarà il comando al petrolio e si farà un salto indietro negli anni, con tutte le problematiche dell'inquinamento da riaffrontare», attacca Fabrizio Montefusco, esponente del Comitato cittadino che raggruppa oltre 150 bikers. «Questa proposta controcorrente ci ha lasciati stupiti e indignati, dopo che per mesi siamo stati ascoltati dagli amministratori per organizzare un piano strategico della viabilità da qui ai prossimi dieci anni. In tutto il resto del mondo il traffico veicolare viene confinato fuori della città, a Pescara ora si propone di far accadere il contrario, forse su pressione di qualcuno in vista delle festività natalizie».Il riferimento è ai commercianti che preferirebbero aprire a un traffico più sostenuto, al contrario dei residenti che nel passato hanno contestato vivamente il provvedimento fino ad arrivare al compromesso di oggi, con l'apertura alle automobili solo in direzione sud-nord? «Non lo so», continua Montefusco, «quello che so è che sono le persone che comprano, non le automobili. E i negozi si possono raggiungere anche a piedi, in bicicletta e con i mezzi pubblici che però devono essere fatti circolare secondo una programmazione oraria e di tempi che tengano conto degli eventi attrattivi della città. Faccio un esempio: se l'ospedale apre all'alba certi servizi, o se una partita o una manifestazione di rilievo come il Fla finiscono a un certa ora della notte, ci deve essere un mezzo di trasporto pubblico che a quell'ora riporti la gente a casa. Invece, mentre la città cambia negli anni e si evolve, le dinamiche del trasporto urbano sono ferme agli Anni Settanta. Se intendono riaprire corso Vittorio», prosegue Montefusco, «allora facessero lo stesso con piazza Salotto e addio ai progetti di mobilità sostenibile di cui l'amministrazione si fa vanto, ma solo a parole, a quanto pare». In città ogni giorno «si riversano oltre 100 mila veicoli in entrata e in uscita, circa 35 mila verso Montesilvano, 62 mila verso il teatino e la restante percentuale verso sud», osserva l'esponente dei Ciclisti Anonimi, con sede di riferimento alla Ciclo officina popolare di piazza Bajocchi aperta il mercoledi dalle 18.30 alle 22.30. «A leggere i piani sulla viabilità, l'asse strada parco, corso Vittorio e viale Marconi dovrebbe essere l'asse di attraversamento dedicato ai mezzi pubblici. Quindi dove le hanno previste le corsie preferenziali delle automobili? C'è una dissonanza tra quello che ci propongono nelle mega riunioni degli stati generali della mobilità urbana (a questo punto mi viene da dire una presa in giro),e quello che mettono poi in atto. Mi chiedo perché sono stati spesi 14 milioni di euro per realizzare il ponte Flaiano. Non era stato costruito anche per dare un'alternativa al traffico di corso Vittorio? La proposta dell'assessore Stefano Civitarese di viale Marconi a senso unico ci può stare, ma bisogna verificare quanta volontà e coraggio ha l'amministrazione di togliere le auto dalla città». Montefusco rilancia il progetto della ciclostazione sul modello bolognese: «Il progetto da noi proposto all'amministrazione è allo studio, sono previste due velostazioni, una nella stazione centrale e l'altra a Porta Nuova, ma è ancora tutto fermo». E la punzonatura delle bici come deterrente contro i furti? «È un'idea intelligente, ma contro i furti fanno tanto buone e costose catene, e stalli all'avanguardia come quelli posizionati dal Comune».