PESCARA. La giunta Alessandrini è pronta ad istituire il doppio senso su Corso Vittorio non solo per gli autobus ma anche per le auto.
Lo ha confermato il sindaco in persona che starebbe pensando di fare un primo tentativo già nel periodo natalizio. L’idea sembra destinata a dividere la città che ormai dal 2014 si stava abituando alla pedonalizzazione.
Il rischio è quello che il passaggio quotidiano di auto e bus comprometta fortemente la tenuta delle mattonelle.
Forza Italia, che 3 anni fa aveva inaugurato l’isola pedonale con l’allora sindaco Luigi Albore Mascia, frena l’iniziativa e ricorda che qualunque nuova disposizione in tema di mobilità a Pescara va ricondotta all’interno del Piano traffico in corso di redazione e, soprattutto, va riportata nel dibattito del Consiglio comunale.
Intanto proprio la Regione sta maturando una modifica sostanziale alla Strada Parco dove prevede, nel futuro, sette mezzi elettrici sul tracciato d'asfalto che da Montesilvano conduce a Pescara, zona conservatorio.
Questo vorrebbe dire buttare all’aria la palificazione già realizzata.
D’Alfonso ha convocato una riunione di domenica mattina, alle 7.30, per annunciare l’arrivo di 4milioni di euro per acquistare 7 bus elettrici destinati all’asse filoviario.
Ma anche questo non è piaciuto al centrodestra: «ma dov’è il sindaco di Pescara, neanche invitato all’incontro domenicale?»
Perché questa assenza alla riunione convocata dalla Regione Abruzzo, con Tua, per decidere le sorti di Pescara? Perché il sindaco non è stato invitato?
«Mi sembra che tutti abbiano compreso che il sindaco di Pescara sia Luciano D’Alfonso», attacca Antonelli, «ma forse ci sembrerebbe il caso di salvare almeno le apparenze e far finta di interpellare Alessandrini, a meno che il Governatore non pensasse che il Comune di Pescara fosse rappresentato nell’incontro dal Capo di Gabinetto Guido Dezio, che però probabilmente era presente più come consigliere d’amministrazione della Tua che per il Comune».
LA MAPPA
Forza Italia non capisce quale sia la ratio delle scelte ufficializzate, ossia aprire la strada parco al passaggio dei bus elettrici, ma solo dal lunedì al venerdì, per poi lasciare l’asse a pedoni e ciclisti il sabato e la domenica. Contemporaneamente, però, si dispone la riapertura al doppio senso di marcia di corso Vittorio Emanuele anche di sabato e domenica.
«A questo punto», analizza Antonelli, «avendo chiuso nel fine settimana la strada parco, non comprendiamo dove dovrebbe essere deviato nel week end il transito dei bus, non potendo proseguire la corsa sulla strada parco».
E non basta: contemporaneamente l’amministrazione intende istituire il senso unico di marcia in via Marconi, trasformando corso Vittorio in una sorta di “trappola”.
Quello che proprio non si capisce, al momento, è a chi tocchi decidere.
«Il presidente della Regione recita la propria parte», analizza Antonelli, «c’è la società, sempre regionale, Tua che è stazione appaltante per la filovia, ma il territorio è gestito dal Comune di Pescara e in questo quadro è oggi evidente che il sindaco Alessandrini non conta alcunchè, così come l’assessore Civitarese che parla un linguaggio diverso da quello del Pd, quindi nessuno può lamentarsi se poi si pensa che Civitarese non è gradito a una componente del Pd, sperando che anche questa affermazione non sia ritenuta una diffamazione per qualcuno, ma possa rientrare nell’ambito di una legittima analisi politico-amministrativa di ciò che sta succedendo a Pescara».
MA CHE FINE FANNO I BUS?
Intanto i comitati Green Way si domandano che fine faranno i bus a metano di Tonelli e Civitarese in circolazione su Via Castellammare Adriatico dai primi di ottobre scorso. «E il doppio senso alle auto su Corso Vittorio, funzionale e speculare alla guerra dichiarata alle aree pedonali, strada parco compresa? Dopo ripetuti verbali congiunti, PUMS, PGTU, parcheggi scambiatori fantasma dati per “già esistenti”, Stati Generali deserti e dimessi, seguiti da roboanti interviste estemporanee, i comitati attendono con fiducia che i diretti interessati assumano le dignitose decisioni politiche conseguenti».
I comitati dicono basta alle scelte «fantasiose e impraticabili su un tracciato che non sarà mai in grado di accogliere, in sicurezza, regolarità di esercizio e funzionamento, piena accessibilità alle persone con disabilità, il servizio di trasporto rapido collettivo in sede protetta. Per il quale il Comune di Pescara sembrerebbe disposto ad assumere impropriamente oneri rilevanti che sono invece di stretta competenza dell’appaltatore inadempiente».
I bus elettrici annunciati dal presidente D’Alfonso, secondo i comitati sono moderni, innovativi e meglio sostenibili sul piano economico rispetto al più costoso ridondante filobus di antica memoria ma «è in ogni caso paradossale e sconcertante che si possa immaginare di vederli circolare impunemente sotto il milionario impianto di elettrificazione imposto - con insulsa dannosa ostinazione - alla città di Pescara, al Viale svilito e violato, ai cittadini resistenti, derisi e inascoltati».