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Pescara, 24/11/2024
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Data: 15/11/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Biondi: «È solo sciacallaggio L'Aquila rinasce per unire»

L'AQUILA Due indizi fanno una prova per il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi che punta il dito contro lo «sciacallaggio» del Pd costiero. «L'indecente spettacolo a cui sta dando vita il Partito democratico, alimentando uno sterile dibattito sulla localizzazione del capoluogo assume toni sempre più grotteschi» dichiara in merito alle prese di posizione, prima del segretario Pd di Montesilvano Cantagallo e poi dell'assessore del Comune di Pescara, Giacomo Cuzzi. Nel corso della giornata tuttavia la situazione si è ingarbugliata dopo la chiara presa di posizione pescaracentrica di Lorenzo Sospiri capogruppo in regione di Forza Italia secondo cui a Pescara il capoluogo ci starebbe davvero bene. Una doccia fredda per Biondi che improvvisamente si è visto aprire una breccia in casa propria. Senza scomporsi Biondi ha tuttavia ha replicato in remoto a Sospiri che «non è il momento di tirare fuori vetero-campanilismi senza alcuna prospettiva di riuscire nell'intento di ribaltare assetti istituzionali immodificabili. Aprire il confronto sul futuro di una grande area adriatica è utile come lo è quello di rinforzare il ruolo delle aree interne, perché le sfide si combattono a un altro livello che non è certo quello municipale. Piuttosto attrezziamoci per creare, insieme, le condizioni per un Abruzzo in grado di competere a livello di infrastrutture, efficienza dei servizi, qualità dell'offerta turistica, opportunità di sviluppo e occupazione».
Poi continua il j'accuse contro i dem pescaresi: «Se il sasso lanciato nel melmoso stagno della polemica fine a se stessa dall'ex sindaco di Montesilvano e segretario locale del Pd, Enzo Cantagallo, sembrava ai più un'affermazione estemporanea di un personaggio in cerca d'autore- come confermato anche dal segretario regionale democrat, Rapino- la dichiarazione dell'assessore comunale di Pescara- continua Biondi - e membro dell'assemblea nazionale del Pd, Cuzzi, impone una riflessione approfondita. Se due indizi fanno una prova diventa evidente il disegno del principale partito del centrosinistra, ovvero delegittimare la città capoluogo di regione - è bene ricordarlo - per storia, legge e non per grazia divina».
Sebbene in molti pensano che i due politici possano far leva sul sentimento del contrario, certo è che prima o poi con la super Pescara sarà necessario fare i conti se non si vuol creare un Abruzzo sempre più diviso fra le due velocità. E se la questione della Nuova Pescara fosse il cavallo di Troia per bruciare la sua carriera politica? «È singolare che con l'approssimarsi di scadenze elettorali- continua il sindaco- riemergano sentimenti e pulsioni che denotano la precisa volontà politica di rinfocolare divisioni e campanilismi che stiamo cercando di superare. Le sfide del futuro si possono vincere solo se si ragiona come macro aree e non come piccoli microcosmi destinati a essere dilaniati da illogiche battaglie fratricide. Detto questo, in ogni caso, non sono solo i numeri e l'economia a fare un capoluogo ma la somma di gesta, tradizioni, cultura. Senza, il titolo di capoluogo rimane una medaglia acquistabile a un mercato di paccottiglia».
Poi l'affondo: «Una cosa molto triste, come lo sciacallaggio messo in atto per sfruttare le vulnerabilità di un territorio che ha fatto i conti con due terremoti nel giro di otto anni e contro una città che sta rinascendo più bella e più forte di prima, nonostante i maldestri tentativi di spoliazione su sistema sanitario, trasporti o servizi sociali. Una città che vuole unire i territori e non dividerli, che punta sullo sviluppo e non sullo scippo, che guarda al futuro mentre qualcuno si affanna in posizioni, ridicole e anti-storiche» conclude il sindaco.

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