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Data: 15/11/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
«Scuolabus mai usati» Nuova tegola su Atac: un danno da 5 milioni

Scuolabus attrezzati per trasportare anche ragazzini disabili, nuovi di zecca e rimasti per anni in stato d'abbandono in un deposito Atac di Grottarossa. È l'ennesimo spreco che riguarda la municipalizzata capitolina dei trasporti su cui indaga la Corte dei conti. Il viceprocuratore regionale Massimo Lasalvia ha aperto un fascicolo sul caso di 180 pulmini pagati 5 milioni di euro e inutilizzati, a causa di un contenzioso con l'azienda fornitrice. Per i magistrati, la cifra a sei zeri stanziata per l'acquisto costituirebbe un danno erariale, che potrebbe essere contestato a funzionari del Campidoglio e ai vertici della municipalizzata, chiamati in causa in caso di malagestione.
L'ESPOSTO L'inchiesta è scattata dopo un esposto depositato dall'Associazione nazionale imprese di trasporto viaggiatori. «Nel deposito di Grottarossa sono stati abbandonati 180 mezzi destinati al servizio scolastico e trasporto disabili. Tali veicoli, dal valore complessivo di circa 5 milioni di euro, alcuni dei quali sono elettrici, non sono stati utilizzati», si legge nel documento. Si tratta di pulmini a 8 posti, oltre al conducente. Sul punto, l'Anitrav sottolinea un'altra anomalia: stando al codice della strada, «si tratta di autovetture» e, in questo caso, l'esercizio del servizio di linea non sarebbe regolare. Non è tutto. Nell'esposto si legge anche che «i mezzi adibiti al trasporto di disabili sarebbero stati acquistati da Roma Capitale senza tenere conto delle disposizioni di legge che regolano la materia e risultano essere immatricolati a uso privato o, in alcuni casi, ad uso pubblico ma senza le autorizzazioni previste dalla legge». I veicoli, infatti, dovrebbero essere utilizzati per «servizio non di linea per il trasporto di persone, ma non risulta che sia stata concessa alcuna autorizzazione per l'attività di noleggio con conducente, come invece dovrebbe avvenire per tale tipo di veicolo». I magistrati contabili dovranno ora verificare eventuali responsabilità, a partire dagli ex vertici dell'Atac. Dovranno anche verificare se il Campidoglio abbia ottenuto fondi regionali, statali o europei per effettuare l'acquisto.
IL CONTENZIOSO Sul caso c'è stato anche un secondo esposto, presentato dal consigliere regionale Fdi, Fabrizio Santori, che si è concentrato sui mezzi elettrici, acquistati dopo un bando emesso addirittura nel 2006. Dopo la fornitura, nel 2012, Atac aveva riscontrato alcune anomalie tecniche e aveva interrotto alcuni pagamenti. Il 18 febbraio 2012, il consorzio fornitore aveva quindi notificato alla municipalizzata un provvedimento di ingiunzione, seguito da un provvedimento di sequestro conservativo dei mezzi e da un contenzioso. La procedura era rimasta bloccata almeno fino al gennaio 2015. Nel frattempo, «i minibus non sono stati utilizzati e sono rimasti a Grottarossa e in parte nel deposito di Tor Sapienza - si legge nell'esposto - sarebbero anche stati oggetto di interventi di manutenzione apparentemente non giustificabili».

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