L’AQUILA - “Non presenterò una legge per togliere il titolo di capoluogo all’Aquila, 3 ore dopo il terremoto del 2009 io ero lì e domani incontrerò il mio amico sindaco Pierluigi Biondi per capire come posso dare una mano; ma con la Nuova Pescara si sperimenta una fusione mai avuta in Italia, si crea una capitale del Medio Adriatico da 200 mila persone, il suo ruolo va riconosciuto con strumenti e finanziamenti, e invece Luciano D’Alfonso li ha tolti, prendendo in giro aquilani e pescaresi”.
Così, parlando con AbruzzoWeb, il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, corregge parzialmente il tiro, rispetto al suo precedente e discusso comunicato stampa, che ha fatto seguito alle posizioni del segretario comunale del Partito democratico, Enzo Cantagallo, e dell’assessore comunale dem pescarese Giacomo Cuzzi, sul titolo di capoluogo da attribuire alla Nuova Pescara qualora si concretizzasse davvero la fusione con Montesilvano e Spoltore.
Una “provocazione in senso positivo” spiega Sospiri che, però, non cambia idea nella sostanza, anzi, rincara la dose, chiudendo una giornata infernale in cui centrosinistra e centrodestra se le sono suonate di santa ragione su questo argomento.
“Questa nuova grande entità la devi aiutare perché avrà un’ulteriore mole di bisogni e sarà un dato innovativo a livello nazionale - sbotta - Se lo si capisce è bene, sennò Pescara l’aiuto se lo prenderà da sola: puoi anche mantenere la medaglietta del capoluogo, ma sei tu D’Alfonso che crei conflitto tra territori, e a quel punto L’Aquila soccomberà”, avverte.
Sospiri non cita mai l’etichetta, ma il suo obiettivo sembra essere, per la nuova entità, qualcosa di molto vicino al rango di “città metropolitana”, previsto dall’ordinamento italiano con varie modifiche nei decenni. Oggi sono 14, normate per legge, e la più piccola di loro è Cagliari, con il territorio coincidente con l’intera provincia, di cui ha anche i poteri, e oltre 400 mila abitanti, soglia ben lontana dai 200 mila potenziali della Nuova Pescara.
Cantagallo, Cuzzi e Sospiri sono usciti allo scoperto, ma a pensarla così, assicura il consigliere pescarese, sono in molti, “veramente sono tutti tranne gli aquilani, anche se nessuno ha mai pensato di cambiare lo Statuto della Regione”.
La richiesta è quella di “creare le condizioni per un’attrazione concreta e non sterile sulla Nuova Pescara. Bisogna sostenere economicamente e strutturalmente questa creazione con fondi anche regionali che oggi non ci sono, e qui sta la presa in giro. Ci vogliamo porre il problema di come organizzare questa attrazione? - si chiede polemicamente - Il presidente della Regione non giochi a fare il bambino, si deve porre il problema”.
L’attuale bozza di legge per la Nuova Pescara secondo il capogruppo forzista “è una presa in giro, dopo che nella versione precedente, 3 anni fa, un emendamento di Maurizio Di Nicola ha cancellato la possibilità di finanziare le fusioni sopra i 15 mila abitanti, invece secondo la norma nazionale dovremmo avere una percentuale maggiore di stanziamenti dall’Erario”.
Ma Sospiri boccia anche la legge sull’Aquila capoluogo, un pallino di D’Alfonso, che l’ha promessa in campagna elettorale prima dell’elezione a governatore e poi l’ha firmata assieme al consigliere aquilano, unico dell’assise, Pierpaolo Pietrucci (Pd), prima che il progetto di legge si impantanasse nelle commissioni.
“Intanto è stupido dover riaffermare in una legge che L’Aquila è capoluogo, perché già lo è per Statuto, vuol dire avere il complesso che non lo sia - la sua frecciata - E poi la Capitale istituzionale dell’Abruzzo L’Aquila lo diventa non con quattro soldi presi dal bollo per finanziare la Perdonanza, che è una manifestazione internazionale e nessuno si sognerebbe di non finanziarla”.
Svela anche un risvolto: “Sfido chiunque a dire che non ho favorito l’approvazione di quella legge sul capoluogo che tanto volevano: piuttosto, i marsicani volevano posporla alla Nuova Pescara - assicura - Oggi l’iter è fermo per volontà del centrosinistra, non certo a causa mia”.
In definitiva, per Sospiri, “D’Alfonso fa la legge Nuova Pescara per prendere in giro gli aquilani, un contentino sapendo che sorgerà la Nuova Pescara a cui, invece, dà armi spuntate. Facciamo L’Aquila capoluogo, vera, e facciamo una Grande Nuova Pescara, vera”.
Infine una critica a Nazario Pagano, coordinatore regionale forzista, per il quale il tema dello spostamento del capoluogo non è nell’agenda politica.
“Ha usato le stesse parole di D’Alfonso, guarda caso - ironizza Sospiri - Si ponga lui il problema, certo non ha affermato quello che dico io, ovvero la necessità di una legge che finanzi una fusione senza precedenti in Italia. Forse il tema non è nella sua agenda, ma in quella nostra sì”.