PESCARA Prove tecniche di fusione, in attesa della data fatidica del 19 gennaio 2019, quando la "Nuova Pescara" dovrebbe diventare operativa a tutti gli effetti. È il presidente della Regione Luciano D'Alfonso, con una lettera inviata a 24 rappresentanti istituzionali, a fissare una riunione che si terrà il prossimo 25 novembre, alle 11.30, nei suoi uffici di viale Bovio. Sono stati "convocati", tra gli altri, il nuovo prefetto di Pescara, Gerardina Basilicata, il presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio, il direttore della Regione, Vincenzo Rivera, il dirigenti e presidenti di commissioni consiliari, tra i quali Paolo Costanzi, Maurizio Di Nicola e Camillo D'Alessandro, il presidente della Provincia, Antonio Di Marco, e, naturalmente, gli attuali tre sindaci di Pescara, Montesilvano e Spoltore, rispettivamente, Marco Alessandrini, Francesco Maragno e Luciano Di Lorito. Proprio dall'unione delle tre municipalità dovrebbe nascere il nuovo soggetto istituzionale, a favore del quale nel referendum del 2014 la maggioranza dei cittadini residenti nel territorio interessato si è dichiarata favorevole. La riunione, spiega D'Alfonso nella lettera, si è resa necessaria a seguito delle missive ricevute con le quali si chiede di chiarire, «prima dell'approvazione in Consiglio regionale» del progetto di legge finalizzato, e che ha iniziato il suo iter in commissione, «le implicazioni tributarie del processo di fusione, e i necessari e urgenti adempimenti amministrativi tesi ad allineare le strutture burocratiche dei tre comuni coinvolti, nonché dei insediare un tavolo congiunto funzionale ad analizzare insieme le specificità dei territori coinvolti, in correlazione al procedimento realizzativo in atto». Il progetto di legge, spiega D'Alfonso, «intende di fatto scongiurare il pericolo di una fusione a freddo, impensabile per la nascita di un ente di tali dimensioni e dalla popolazione tanto vasta. Questo, non con l'intento di anticipare gli assetti organizzativi della Nuova Pescara, depotenziando l'autonomia dei Consigli comunali attualmente in carica, ma, al contrario, al fine di avviare un percorso condiviso di preparazione a quello che sarà un cambiamento considerevole». Il progetto di legge, spiega il governatore, «riconosce un ruolo fondamentale al Comitato ristretto per il processo di fusione, da istituirsi entro 30 giorni dall'approvazione della legge, che avrà il compito di predisporre il programma generale per la fusione da sottoporre all'approvazione dei Consigli comunali». Ne faranno parte, oltre a D'Alfonso e ai tre sindaci, anche funzionari ed esperti.