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Pescara, 24/11/2024
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Data: 18/11/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Per Alitalia Delrio chiede a Lufthansa «patti chiari»

ROMA Dopo Cerberus e Lufthansa, la terna commissariale di Alitalia guidata da Luigi Gubitosi prepara il confronto con EasyJet, la low cost brittanica che in silenzio tenta il gran colpo. Si lavora per trovare la soluzione migliore, ma senza troppa fretta ha assicurato ieri il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, che difende la necessità di tutelare gli interessi nazionali, mandando un segnale chiaro a Francoforte per ridurre i tagli (2 mila esuberi) e aumentare l'offerta. «Esiste la geopolitica: i tedeschi, lo dico con tutto il rispetto, fanno i loro interessi», ma non si può agire come se «non contasse niente non avere una compagnia nazionale: i patti devono essere chiari», ha aggiunto Delrio, chiarendo che il lavoro del governo e dei commissari punta a «fare bene più che fare presto». I tedeschi vorrebbero infatti chiudere rapidamente, ottenendo l'esclusiva a trattare. I commissari invece frenano per negoziare a fondo con Lufthansa.
Tutti, commissari e governo, sono consapevoli però che Francoforte si è data delle scadenze temporali e che non aspetterà in eterno. Del resto ha già fatto sapere che intende a regime mantenere le rotte domestiche, quelle a lungo raggio e quelle europee, tagliando solo le tratte non economiche. Non vuole altresì fare di New Alitalia una compagnia marginale o una low cost.
I NODI DA SCIOGLIERE
Le elezioni politiche però sono alle porte e questo, agli occhi dei tedeschi, è un problema, perché la compagna potrebbe tornare di nuovo al centro della contesa tra i partiti. D'altra parte, l'esecutivo è altrettanto consapevole che non si può tirare troppo la corda, visto che Alitalia è già costata ai contribuenti qualcosa come 7,4 miliardi. E chiedere altri soldi, dopo il prestito ponte da 900 milioni, sarebbe a dir poco impopolare. Da qui la difficile navigazione tra il tentativo tedesco di portare a casa Alitalia con il minor sforzo possibile e la volontà più che legittima di salvaguardare gli interessi del sistema-Italia. «Stiamo continuando a valutare, è un lavoro serio e accurato perché non vogliamo svendere, ma vendere», ha aggiunto Delrio che la prossima settimana farà il punto con i commissari. Il ministro ha di fatto anche indicato a Lufthansa una sorta di percorso da compiere: «Alitalia deve fare scelte per potenziare il mercato turistico e il mercato commerciale italiano, dobbiamo essere attenti a difendere i nostri collegamenti e l'interesse nazionale». Insomma, una road map su cui sviluppare il negoziato e che non si discosta molto dal piano di Francoforte. Probabile quindi che presto Joerg Eberard, il negoziatore di Lufthansa, torni a Roma per illustrare nuovamente il progetto ai massimi livelli istituzionali. Sopratutto sul fronte occupazionale, quello decisivo per chiudere la partita.
A sua volta Alitalia, come noto, chiuderà il secondo semestre con ebitda in pareggio e ricavi in crescita. Gubitosi il 23 annuncerà qualche numero in più e intanto si mantiene cauto: la compagnia sta andando «meglio» ma non ancora bene. Quanto alle prospettive per il 2018, «voleremo di più con gli stessi aerei, e forse con qualcuno in meno, aumentando la produttività».

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