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Pescara, 24/11/2024
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Data: 19/11/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
«No ai fanghi di Ortona sversati nel nostro mare»

MONTESILVANO «Siamo decisamente contrari allo sversamento di 342 mila meri cubi di limo fangoso davanti alle nostre coste, da Pineto a Pescara». Lo hanno gridato in coro a Montesilvano i rappresentanti degli albergatori, delle associazioni ambientaliste e dei cittadini in risposta all'assurdo progetto della Regione di scaricare in mare una montagna di sabbia, alta come il Colle della Vecchia, proveniente dal dragaggio del porto di Ortona. All'incontro c'erano Gianmarco Giovannelli della Federalberghi Abruzzo, Massimo Melizzi di Pescara Punto zero, Gianluca Milillo dell'Associazione Nuovo Saline, Daniela Renisi di Albeghiamo, Adriano Tocco della Federalberghi provinciale. «Il tratto di costa da Pineto a Pescara, dove vorrebbero scaricare i fanghi, - ha spiegato Daniela Renisi - è prezioso per il nostro turismo. Gettare in mare materiale non più utilizzabile equivale a farne una discarica, proprio quando Montesilvano guadagna la bandiera verde per i suoi arenili a misura di bambini e si prepara per quella blu». «Siamo pronti a dare battaglia - sottolinea il sindaco Maragno - perché non possiamo permettere che le nostre imprese turistiche vengano messe a rischio. La scellerata decisione dell'ente Ragione va ad umiliare gli sforzi degli imprenditori turistici; per questo stiamo valutando con i nostri legali la possibilità di impugnare questo progetto».
Di ben altro tono la posizione del Comune di Ortona, intenzionato a ricorrere al Consiglio di Stato per il ritardo dell'inizio del dragaggio nel suo porto. Teme che i 9 milioni possano sparire con gravi danni all'economia cittadina e rimarca che le sabbie da scaricare nell'Adriatico hanno la catalogazione A2, con basso contenuto argilloso e non tossiche come qualcuno crede. «I fanghi dragati - fa notare Gianluca Milillo dell'associazione Nuovo Saline - vanno trattati come rifiuto in ogni caso». Così i consiglieri cinquestelle di Montesilvano: «Se queste sabbie non sono pericolose, perché non usarle come ripascimento?». E ribadiscono la priorità di tutelare il mare con provvedimenti alternativi allo sversamento. Intanto Pescara ha annunciato di voler costituire un gruppo di lavoro per individuare i luoghi di stoccaggio delle sabbie dal dragaggio.

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