TERAMO «Era solo uno scherzo, ho detto quelle frasi con il sorriso sulle labbra e sulla base di un equivoco. Sono andato da don Emmanuel a scusarmi di persona con lui, e lui ha compreso che non volevo assolutamente insultarlo». Così ha dichiarato al Centro, ieri, l'autista della Tua che mercoledì sulla tratta Roma-Teramo si è rivolto a don Emmanuel Mugiraneza, vice parroco del duomo di Teramo originario del Ruanda, con due espressioni che il sacerdote ha ritenuto insulti razzisti (leggi l'articolo), scrivendo una lettera di protesta all'azienda pubblica di trasporti regionale - che, a sua volta, ha avviato un'inchiesta interna.
Il dipendente Tua racconta così la propria versione dei fatti: «Quando don Emmanuel è salito sul bus a Roma c'erano, vicino a lui, due sacerdoti che conosco bene e con i quali scherzo spesso, e pensavo che stessero con lui. Scherzando, gli ho detto: "Noi i neri non li prendiamo". E scherzavo, e avevo il sorriso sulle labbra, anche quando siamo arrivati a Teramo e ho detto a don Emmanuel: "Ecco la borsa, brutto nero". Lì mi sono accorto che non stava allo scherzo, ma non potevo immaginare che potesse accusarmi di razzismo. Io, peraltro, sono impegnato nel sociale e ho fatto iniziative di volontariato a favore dell'Africa. Ripeto, è stato solo un equivoco perché pensavo che don Emmanuel stesse con gli altri due religiosi, con i quali scherzo sempre».Nel frattempo Tua, ieri, ha inviato al Centro una nota che recita: «Tua Spa, stante l'assoluta gravità dei fatti riferiti, ha disposto immediatamente i doverosi accertamenti per acclarare l'accaduto. Stando alle prime verifiche, il fatto si sarebbe verificato mercoledì 15 novembre sul bus delle 14.25 che collega Roma a Teramo e Giulianova. L'azienda ha nominato una commissione d'inchiesta che accerterà la dinamica dei fatti e individuerà le responsabilità a carico del proprio personale. Il direttore generale di Tua Spa, Giuseppe Cassino, questa mattina (ieri, ndr) ha contattato personalmente il vice parroco della cattedrale di Teramo per esprimergli il profondo rammarico per quanto accaduto, porgergli le scuse di tutta l'azienda ed informarlo dell'istituzione della commissione».